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Roma: tra poco il via al raduno 5 Stelle, tra un malore per Grillo e nuovi attacchi al Pd

michele deroma
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Aprirà questa sera, al Circo Massimo di Roma, "Italia 5 Stelle", il grande raduno romano del movimento grillino. Un'apertura in grande stile, per un weekend denso di appuntamenti: lo stesso Beppe Grillo, nella mattinata di oggi, è stato vittima di un lieve malore, ed è stato soccorso e curato in hotel. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, in un post pubblicato successivamente su Twitter, ha tranquilizzato tutti: "Ci vediamo alle 19 al Circo Massimo". Intanto, con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, Aldo Giannulli attacca il Pd e Matteo Renzi, al termine di una settimana segnata dal voto sul Jobs Act. La delega in bianco - "Renzi ha incastrato tutti presentando una ipotesi di legge delega-in-bianco (una innovazione costituzionale assoluta) e imponendo su essa il voto di fiducia. Per la verità, data l'audacia costituzionale di un legge delega così sommariamente delineata, il Presidente del Senato avrebbe potuto eccepire qualcosa, sostenendo che non si può mettere in votazione un testo che suona come “Il governo farà tutto quel che gli parrà ed il Parlamento approva sin d'ora ogni sua scelta”. Ma figuriamoci se il caporale Pietro Grasso ha il coraggio di una simile uscita! Per la verità non avevamo mai riposto troppe speranze nel coraggio della “sinistra” Pd. Lanciare un appello all'azione comune in difesa dei diritti dei lavoratori era doveroso, almeno per chi sta da questa parte della barricata, ma sapevamo quanto poco c'era da attendersi. Neanche a dirlo, questo atteggiamento pone le premesse per la definitiva sconfitta e dissoluzione di questa mitica “sinistra”: Renzi ha già iniziato ad assorbire i più pronti a salire sul carro del vincitore, poi quando si tratterà di fare le liste, userà il plotone di esecuzione per decimarli e loro, di fatto, spariranno dalla geografia parlamentare e del partito". "Aspettiamo tempi migliori" - "Renzi probabilmente durerà meno di quel che pensa, ma non per questa opposizione di cartone, quanto per opera di quella parte di poteri forti che non lo sopporta e non ha ancora trovato il modo di sostituirlo, ma lo sta cercando. In realtà, la sinistra Pd non ha alcuna strategia alternativa a quella renziana: ha fatto un po' di capricci per rilanciarsi- ma alla stretta finale si è data indietro. E qui subentra l'assoluta incapacità di pensare alla politica se non come presenza nel Palazzo e conseguente timore di restare fuori. “Renzi cade? Ci sono le elezioni anticipate: e se poi non ci candida?... Facciamo la scissione: e se il partito non prende il 4%?... andiamo con Sel? Ma siamo già troppi noi, poi con quelli di Sel da far rientrare, quanti posti avremmo?” E siccome l'idea è quella di fare politica sino a 99 anni, tutto è pensato in funzione della propria sopravvivenza “politica” personale. Ed allora, per ora teniamoci Renzi e non rischiamo una espulsione che si tradurrebbe nell'avventura di una scissione… aspettiamo tempi migliori. Verranno".

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