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Roma, trascritte sul registro 16 nozze gay. Campidoglio blindato

michele deroma
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Quella di oggi è una giornata storica a Roma: in Campidoglio sono state trascritte le nozze gay contratte all'estero, atto fortemente voluto dal sindaco Ignazio Marino in risposta ai divieti del ministro Angelino Alfano e del prefetto Giuseppe Pecoraro. Il Campidoglio è blindato, con agenti di polizia schierati e un flash mob organizzato dal Nuovo centro destra, che sta provocando il caos nella piazza romana. Le testimonianze - All'interno della sede del Comune, invece, il clima è di festa, per le sedici coppie omosessuali che si sono sposate all'estero. Le prime nozze trascritte nel registro sono quelle di Marilena Grassadonia e Laura Terrasi: le due si sono sposate a Barcellona nel 2009. "E' una giornata molto importante, un gesto politico di civiltà e rispetto per le nostre famiglie: un riconoscimento pubblico". Francesco Paolo Di Mille e Luca Possenti, sposati in Canada tre anni fa, si sono presentati al Campidoglio con la loro bambina Lara: "Ha due papà e non possiamo più aspettare, dobbiamo essere riconosciuti come genitori anche in Italia". Sindaco contro prefetto - Il sindaco Marino ha affermato: "E' uno splendido sabato mattina, ma dobbiamo anche pensare che sia un giorno normale, perchè noi crediamo che tutti abbiano gli stessi diritti. Quale diritto è più importante di poter dire al proprio compagno o compagna 'Ti amo'?". In Italia serve un percorso affinchè le leggi possano permettere a tutti di avere gli stessi diritti". Il primo cittadino della Capitale non si è preoccupato della lettera di diffida, arrivata ieri dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, che lo ha invitato a rinunciare, altrimenti “potrebbe rendersi necessario l'annullamento ufficiale delle trascrizioni”. La condanna di Alfano - In un post su Facebook, Angelino Alfano ha commentato quanto accaduto oggi in Campidoglio. La sua è una bocciatura totale: "Il sindaco Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco per l'attuale legge italiana ciò non è possibile. La firma del sindaco non può sostituire la legge e non ha dunque alcun valore giuridico: Marino ha soltanto fatto il proprio autografo a queste, peraltro rispettabilissime, coppie". Il consigliere comunale Marco Pomarici è passato dalle parole ai fatti, come da lui spiegato: "Mi sono recato presso gli uffici della Procura della Repubblica e ho provveduto a denunciare il sindaco Marino per aver trascritto i matrimoni gay contratti all'estero. La disobbedienza del sindaco è un atto grave e fuorilegge: si dimetta".

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