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Quirinale, l'asse tra un vecchio dem e Fitto per Prodi

Lucia Esposito
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Dietro la fronda dei quaranta deputati dem che hanno votato contro il Job Act si nasconde una partita molto importante: la corsa al Quirinale. Il messaggio che hanno voluto lanciare è chiarissimo: impedire a Renzi di approvare la riforma elettorale prima delle dimissioni di Napolitano. Il timore è che una volta arrivato a ottenere l'Italicum per la Camera Renzi punti al voto in primavera e Napolitano glielo conceda. La missione dei comunisti - Il loro scopo è quindi spuntare l'arma del voto elettorale di Renzi per evitare che possa avere una priorità nella scelta del presidente della Repubblica. La missione della vecchia guardia del Pd, come fa notare oggi Il Giornale, è quella di "far eleggere un presidente in grado di commissariare il premier e di garantire l'agibilità politica all'ancien regime Pd". D'Alema e Bersani pensano a Romano Prodi. Il Giornale ricorda che il senatore Pd Massimo Mucchetti (vicino a Bazoli e a Prodi) va ripetendo ai frondisti di Forza Italia (Fitto in primis) che bisogna convincere il Cavaliere della necessità di un Patto del Nazareno 2 da stipulare con il fondatore dell'Ulivo. "Sullo sfondo - rimarca il quotidiano di via Negri - la grazia per Belrusconi e il Quirinale per Prodi". 

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