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Governo, disegno di legge contro la corruzione. Renzi: "Pene aumentate e confisca più facile. Pronti alla fiducia"

Giulio Bucchi
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Giro di vite sulla corruzione. Il consiglio dei ministri ha aumentato le pene, da 4 a 6 anni di carcere la minima e da 8 a 10 anni la massima. Ad annunciarlo, sull'onda dello dello scandalo di Mafia Capitale, è stato il premier Matteo Renzi. Da Palazzo Chigi arriva anche uno stop parziale della prescrizione dopo la condanna in primo grado e Appello e una semplificazione per la confisca che "riguarderà anche gli eredi del condannato, corresponsabili nel senso patrimoniale". L'intenzione dell'esecutivo è quella di far passare il disegno di legge in tempi rapidi, anche a costo di porre la fiducia, mettendo così i parlamentari del Nuovo Centrodestra spalle al muro. L'accordo all'interno del governo, avverte però Renzi, è "unanime" su tutti quei punti di novità già presenti in vari disegni di legge "morti" in Parlamento e che saranno ora una "integrazione al Ddl di riforma penale che faceva parte del pacchetto Orlando, che viene irrobustito da queste norme". Sull'auto-riciclaggio, criticato da molti perché giudicato troppo leggero, il premier è deciso: "Non credo si sia fatto un compromesso al ribasso. C'è chi le cose le fa e chi le fa ha il dovere di andare avanti. Comunque prima il reato non c'era e ora c'è". L'auspicio finale è "che si arrivi a sentenza il prima possibile, altrimenti sulla corruzione c'è l'indignazione ma poi senza chiarezza su chi è colpevole chi no".

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