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Jobs Act, Giuliano Poletti: "Non vale per i lavoratori del pubblico impiego"

Andrea Tempestini
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Il governo salva i lavoratori del pubblico impiego: per loro, il Jobs Act non vale "perché tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego". Lo spiega senza giri di parole il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, che interpellato da Affaritliani.it smentisce quanto affermato dal giuslavorista Pietro Ichino di Scelta Civica, che ha contribuito alla stesura del testo. Poletti ha aggiunto: "Se si vuole discutere del lavoro pubblico in Parlamento c'è una legge delega sulla Pubblica Amministrazione", confermando così quanto dichiarato dal ministro Marianna Madia. Alla luce delle dichiarazioni di Poletti, dunque, se ne deduce che il depotenziamento dell'articolo 18 e le nuove regole su licenziamento, reintegro e indennizzi non varranno per gli statali. Tensione con Ncd - Le dichiarazioni di Poletti, inoltre, sono destinate a far salire ulteriormente la tensione con gli alleati di Nuovo Centrodestra, già usciti scornati dal Cdm che ha varato il provvedimento. Maurizio Sacconi, infatti, aveva chiesto che "la riforma del lavoro venga applicata anche al pubblico impiego". Sacconi aveva aggiunto: "Quando presentammo questo criterio di delega fummo indotti a ritirarlo dal governo in quanto esso considerava già vigente l'impegno ad omologare lavoro pubblico e lavoro privato".

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