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Bersani in Germania: Dal Pd riforme e rigore, con Monti collaboriamo

Lucia Esposito
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    Cinque intensissime ore per recapitare un messaggio a Berlino: con il centrosinistra al governo, non si uscirà dalla strada del rigore e le riforme saranno rafforzate. Non solo. Il Pd "è prontissimo" alla collaborazione con Mario Monti, anche se non "a tutti i prezzi". Pier Luigi Bersani è stato a Berlino dove sostanzialmente ha chiesto alla Merkel il permesso di governare.  Prima una lunga conferenza al Dpag, think tank bipartisan specializzato in politica estera, seguita da una lunga serie di domande sul filo dell'interrogatorio. Poi l'incontro con Wolfgang Schaeuble al ministero delle Finanze. A tutti il segretario del Pd ha chiarito quella che è la linea da cui il partito democratico non intende derogare. L'Europa va rafforzata, anche per contrastare i populismi, e se andrà a palazzo Chigi spingerà affinchè in sede Ue si condividano bilanci e piani di riforme. Senza burocratizzazione e soprattutto a patto che siano accompagnati da serie politiche di investimento e rilancio della crescita.    Linea europoeista E' soprattutto al 26 febbraio che guarda Bersani, alla prospettiva europea che vorrebbe dare all'Italia. "Bisogna trovare il modo di non fare sconti, di non accettare che chi non fa i compiti a casa danneggi un altro, controlliamoci. Non ho obiezione a indicare piani di riforme e presentazioni di bilancio, ma ha senso se è accompagnato da una politica di investimenti più coraggiosi", ha insistito, "so bene che la Germania li ha fatto i compiti a casa ma deve riconoscere che l'euro le ha dato un vantaggio enorme, avendo fatto il suo dovere. Adesso bisogna mettere in equilibrio questa Europa, avere una visone più strategica o il progetto europeo può scoppiarci nelle mani".   E in questo "credo che l'Europa possa aspettarsi ragionevolmente che l'Italia non sia il problema, ma una parte della soluzione". A patto che non vincano le forze populiste.   "C'è tantissimo da fare e se tocca a noi faremo le riforme. Quando ci è capitato di governare le abbiamo fatte le riforme, non ci è tremato il polso", ha ricordato.   Non così la destra che ha governato gli ultimi 20 anni. Di certo hanno pesato sui mercati le promesse di Berlusconi, anzi Berlusconi stesso. "Certamente non è uomo che faccia bene allo spread", ha chiarito, "non posso pensare che il mondo stia tranquillo su un eterno ritorno"    

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