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Silvio Berlusconi a Bologna, il retroscena: i fischi e il gelo dei leghisti. Forzisti preoccupati: "Disastro, non dovevamo venire"

Giulio Bucchi
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"Dopo tre anni di astinenza a Berlusconi gli abbiamo fatto vedere la piazza. E ora lui ci darà le chiavi di casa". La beffarda battuta del senatore leghista Jonny Crosio, prima che Silvio Berlusconi salga sul palco di Bologna per il suo intervento, la dice lunga sul clima che si respirava nel Carroccio a proposito del Cavaliere. La scelta di intervenire alla manifestazione del padrone di casa Matteo Salvini ha creato qualche malumore dentro Forza Italia ma ha lasciato quasi indifferenti i leghisti. E come riferisce anche l'inviato di Libero a Bologna Matteo Pandini, il gelo iniziale si è trasformato in insofferenza: in piazza i sostenitori di Salvini non hanno lesinato fischi e qualche insulto all'ex premier. La battuta perfida di Salvini - Berlusconi forse ci ha messo del suo per spazientirli. Quando prende il microfono, il Cav diventa un fiume in piena e parla per mezz'ora, molto di più del tempo previsto. Dopo di lui deve intervenire Salvini, il più atteso, e come accade nei concerti i fan aspettano la star invitando chi "apre" la serata a fare in fretta e defilarsi. Bene, bravo ma ora fate entrare chi conta davvero. E Salvini, a sua volta, è perfido. Quando Berlusconi finisce, parte lui e sembra una stilettata a chi l'ha preceduto: "Il passato è alle spalle e dobbiamo guardare avanti. Questo non è un nuovo '94". Forzisti preoccupati - I big forzisti presenti a Bologna sono preoccupati. Come riporta Alessandro De Angelis su HuffingtonPost.it, mentre Berlusconi "sfora" in molti si dicono: "Il presidente deve chiudere prima che parta la contestazione. Non riesce più a sentire la piazza". La colomba Paolo Romani, che avrebbe preferito evitare la trasferta per non fornire assist a Salvini, commenta con i suoi: "Quello che è accaduto oggi è una bella lezione per i pasdaran. Lo avevo detto che non doveva venire". Qualcuno definisce la giornata "un disastro". Esagera, ma sicuramente resta la sensazione poco spiacevole dell'ospite scomodo in casa altrui.

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