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"Il giallo dei piccoli profughi spariti nel nulla", Brambilla: diventano anche preda criminali

Lucia Esposito
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Il governo non ha contezza di quanti minori stranieri non accompagnati sbarchino in Italia.  La sensazione guardando i numeri forniti dai ministeri dell'Interno  e del Lavoro - emersi in occasione del convegno “Bambini e adolescenti migranti: quale protezione ed accoglienza?”, promosso per la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza – è che ci sia una vera e propria emorragia. Infatti, mentre secondo il ministero dell'Interno i minori stranieri non accompagnati e coloro che si dichiaravano tali, nel periodo 1 gennaio 2015-10 ottobre 2013 sono 10.322 (il 73% del totale dei minori soccorsi, mentre nel 2015 si trattava del 50% del totale dei minori soccorsi), per il ministero del Lavoro sarebbero addirittura quasi seimila di più, per l'esattezza 15.949, di cui 5.707 irreperibili.  Profughi dunque che spariscono nel nulla e di cui non se ne sa più niente, come conferma  Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza.   "I minori stranieri non accompagnati arrivano nel nostro Paese senza le famiglie e spariscono diventando anche preda della criminalità", ha spiegato Michela Vittoria Brambilla, che aggiunge: "Noi abbiamo il dovere di garantire a tutti i minori la tutela nel soccorso: la convenzione di New York impone l'obbligo di soccorso per tutti i minori, indipendentemente dal paese di provenienza". Ma secondo Brambilla il punto è un altro, fatto salvo il dovere di accogliere minori bisogna cominciare a razionalizzare le risorse. "Ne avremmo molte di più", spiega, "se non ci accollassimo anche il mantenimento di  molti adulti che profughi e rifugiati non sono".  Nel periodo gennaio-ottobre 2015 sono 136.432 gli sbarcati (Fonte ministero dell'Interno “Rapporto sull'accoglienza di migranti e rifugiati in Italia)  di questi però soltanto il 5%, per esempio, proviene dalla Siria La provenienza - Per quanti riguarda i Paesi di provenienza dei minori (Fonte ministero del Lavoro, Report Msna al 31 ottobre 2015), poi,  troviamo ai primi tre posti l'Egitto  con i 2.311 minori presenti e  1.246 irreperibili), Eritrea (1.191 miniori presenti e  addirittura 1.495 irreperibili) e Albania 1.155 minori presenti e 71 irreperibili.  Inoltre ha aggiunto l'onorevole Brambilla "la macchina degli aiuti per questi minori non funziona come sarebbe auspicabile". Non solo vi è "un forte squilibrio" nella distribuzione geografica dei minori (il 34 per cento sono ospitati in Sicilia e nel quadro nazionale le grandi città prevalgono rispetto ai centri più piccoli), ma il livello dell'accoglienza è  "disomogeneo"  e spesso non adeguato. Forti ritardi, rilevati anche dalla Commissione europea, si registrano sulla nomina dei tutori, "che devono avere una specifica formazione ed essere effettivamente in grado di fornire a bambini e ragazzi l'assistenza necessaria. Fin d'ora", spiega la presidente, "sarebbe importante individuare percorsi diversi per i minori vicini alla maggiore età (il gruppo di gran lunga più numeroso, che abbisogna di un avviamento all'autonomia) e i più piccoli per i quali l'affidamento familiare appare la soluzione più naturale".  Chiara Pellegrini

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