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Iran, il premier islamico ora ci sfotte: "Chiappe censurate? Tutta la verità"

Andrea Tempestini
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Cornuti, umiliati e mazziati. Sul caso che sta facendo discutere l'italia, la censura delle statue di nudo ai musei Capitolini, coperte con un velo in occasione della visita di Hassan Rohani, entra a gamba tesa il diretto interessato, il presidente dell'Iran, l'islamico che il governo non ha voluto turbare con terga, natiche e peni che altro non erano che arte. Il presidentissimo bolla l'affaire come una "questione giornalistica", dunque aggiunge un succulento dettaglio: "Non ci sono stati contati a questo proposito", assicura. Insomma, Rohani afferma senza peli sulla lingua che la scelta di auto-censurarsi è stata tutta del governo italiano, tanto che aggiunge: "Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio aglio gli ospiti, e li ringrazio per questo". Parole che pesano, quelle del premier, perché se confermate dimostrerebbero una codardia e una viltà tutta nostra, forse ancor più imperdonabile. Nel frattempo, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, pur "scagionando" Renzi che sarebbe stato inconsapevole della scelta di censurare l'arte, ha definito "incomprensibile" quanto accaduto ai Musei Capitolini. Ben più tranchant, al contrario, il giudizio espresso da Vittorio Sgarbi su Il Tempo: per il critico, semplicemente, l'italia "è stata umiliata".

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