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Un "foglio" sulla scrivania del Cav: una clamorosa disfatta per Renzi?

Andrea Tempestini
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Un foglio, ad Arcore. Nero su bianco una ottima "sorpresa" per Silvio Berlusconi, per il centrodestra e, soprattutto, per Stefano Parisi. A Milano, infatti, i sondaggi danno il candidato di Forza Italia a un'incollatura da Beppe Sala, il mister Expo candidato da Matteo Renzi che secondo tutti, o quasi, avrebbe dovuto sbaragliare la concorrenza senza particolari patemi. Secondo le rilevazioni, citate da Repubblica, il ballottaggio sarà senza dubbio alcuno tra Sala e Parisi, e quest'ultimo, nel secondo turno, inseguirebbe di pochi punti. Scenari parzialmente ribaltati, dunque, perché al voto di giugno manca ancora tantissimo tempo. Non è un caso, dunque, che Sala abbia iniziato a cercare il dialogo col mondo di Cl e la Compagnia delle Opere, che ora appoggia il candidato del centrodestra. I primi referenti del candidato Pd sono Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, oggi nell'Ncd alleato di governo del Pd. La partita, dunque, è apertissima, e lo scenario costringe i due candidati ad affinare di giorno in giorno le strategie elettorali. Parisi, ora, lavora sodo per riportare al voto gli elettori moderati che nel 2011, quando vinse Giuliano Pisapia, piuttosto che votare Letizia Moratti rimasero a casa. Lo fa, Parisi, promettendo meno tasse ai commercianti e meno vincoli sui permessi. Inoltre, fattore non da poco, ha promesso agli automobilisti l'abolizione di Area C.

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