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Pd, c'è la carta Finocchiaro: prima al Senato poi al Quirinale

Il piano di Bersani: presidenza della Camera ai grillini per affidare quelle di Palazzo Madama alla ex capogruppo e lanciarla sul Colle

Giulio Bucchi
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  di Franco Bechis L'ha detto con chiarezza: Pierluigi Bersani è disposto a fare una cosa nuova, che dimostri come ha compreso la novità essenziale di Beppe Grillo e del Movimento 5 stelle. La cosa nuova è proporre a M5s lo scambio più classico della politica: un'alleanza in cambio di una poltronissima. Così ieri il segretario del Partito Democratico, dopo avere ammesso di essere arrivato primo, ma non avere vinto, ha offerto in cambio dei voti al suo governo la poltrona di presidente della Camera a un esponente del movimento di Grillo. Bersani ha usato un lungo giro di parole per dirlo («quello di Grillo è il primo partito alla Camera e per la presidenza deve assumersi la sua responsabilità»), ma l'offerta ora ufficialmente c'è e a questo punto indirizza i primi passaggi istituzionali. Quando a metà marzo si riuniranno le Camere per la proclamazione ufficiale degli eletti e la costituzione dei gruppi Parlamentari, il Pd quindi proporrà ai deputati grillini il salto sulla poltronissima della Camera per uno di loro. Attendendosi quel giorno naturalmente il favore subito scambiato per un candidato del Pd al Senato. E qui il nome ormai c'è, ed è la carta istituzionale che Bersani tenterà di lanciare anche in vista di un complesso passaggio successivo: quello dell'elezione del presidente della Repubblica.    Leggi l'articolo integrale di Franco Bechis su Libero in edicola oggi, mercoledì 27 febbraio    

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