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Pd-M5s, lettera degli intellettuali di sinistra: "Beppe, se non ora quando?"

Grillo li sfotte: "Quando il pdmenoelle chiama l'intellettuale risponde"

Sebastiano Solano
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Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non sa più a che santo votarsi. L'ultima temeraria mossa per convincere Beppe Grillo ad un'alleanza di governo è quella di mandare in avanscoperta alcuni intellettuali notoriamente di sinistra. Ovviamente, l'operazione non è condotta da lui in prima persona, ma attraverso il quotidiano La Repubblica, vero ispiratore, in diversi momenti storici, della linea politca del Partito Democratico. Come? Attraverso un appello, of course. Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis e Barbara Spinelli: sono questi gli estensori della lettera al "Caro Beppe Grillo".  L'appello degli intellettuali - Accorata, quasi in ginocchio, la richiesta inizia con una preghiera: "Una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito". Cambio di tono ed ecco l'avvertimento: "E si apre in questa democrazia, dove è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100 per cento dei voti. Nessuno di noi può avere la certezza che l'occasione si ripresenti nel futuro. Non potete aspettare di divenire ancora più forti (magari un partito-movimento unico) di quel che già siete, perché gli italiani che vi hanno votato vi hanno anche chiamato: esigono alcuni risultati molto concreti, nell'immediato, che concernano lo Stato di diritto e l'economia e l'Europa". L'appello continua con l'elenco dei punti su cui, sostengono gli intellettuali, sarà possibile trovare una convergenza. E quindi giù con la solita manfrina: al primo punto, ovviamente, il conflitto d'interessi. Legge anticorruzione subito dopo. Depenalizzazione delle leggi cosiddette ad personam e nuovi reati a seguire. Insomma, antiberlusconismo a go-go. Il sarcasmo di Grillo - A stretto giro risponde, dal suo blog, Beppe Grillo, che li sbertuccia: "La funzione principale degli intellettuali è quella di lanciare appelli. L'appello e gli intellettuali sono imprenscindibili. Cosa farebbe infatti un appello senza una lista di intellettuali che fanno a gara per essere primi firmatari?". Ma è solo l'inizio. Il sarcasmo del comico genovese è assoluto e così li definisce, citando Giorgio Gaber: "Gli intellettuali sono razionali lucidi, imparziali, sempre concettuali sono esistenziali, molto sostanziali sovrastrutturali e decisionali.". Poi passa ad una descrizione degli intellettuali su cui è difficile non essere d'accordo: "L'intellettuale italiano è in prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata". Giù ancora una citazione di Gaber in cui mette in risalto lo snobismo tipico della sinistra sedicente intellettuale e, in conclusione, stilettata al vetriolo: "L'intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio, sorretto com'è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Se si schiera lo fa per motivi etici, morali, umanistici su indicazione del partito. Quando il pdmenoelle chiama, l'intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei con il resto di due". 

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