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M5S, quando la Lombardi diceva: "Il metodo di Grillo mi fa schifo, è un ipocrita di sinistra"

Roberta Lombardi

La capogruppo alla Camera per il M5S nel 2009 usava parole poco tenere per il leader: "E' uno che dice che non è capo e poi decide per me". Ora però dice che tutto è ok e il ribelle Favia lo definiva un "cazzoncello"

Ignazio Stagno
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Roberta Lombardi ora è il primo capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle. E' una delle donne di punta del M5S in parlamento. Ma le cose con i grillini e soprattutto con Beppe Grillo non sono sempre state rose e voti. C'è stato un tempo in cui la Lombardi contestava il leader e anche aspramente. Secondo quanto racconta Vanity Fair, il 2008 e il 2009 per il Movimento sono anni duri. Sta per nascere i M5S e la base dei meet up e degli attivisti chiede regole e vuole partecipare alla costruzione di quel soggetto politico che poi ha portato a Roma nel 2013 163 tra onorevoli e senatori. Una grande sostenitrice della democrazia dentro il Movimento era proprio Roberta Lombardi. Il 4 ottobre 2009 Grillo presenta il Movimento e la Lombardi prepara un documento "un movimento realmente democratico fondato sull'etica e non sulla sola opportunità di prender parte a gare elettorali tramite l'aiutino del personaggio testimonial di turno, dove non ci siano guru, ma dove possano emergere leadership naturali". In quell'ocacsione Beppe rimane spiazzato e a fatica accetta la lettura del documento. Lo sfogo  -  Ma la Lombardi non digererisce l'affronto, la sufficienza con cui è stat trattata. E sul web allora parte il suo sfogo: "Ho capito che a me di Grillo piace il programma ma il metodo con cui si sta muovendo mi fa decisamente schifo. Mi ricorda la sinistra ipocrita. Lui è un capo che a parole dice che non è un capo e che nei fatti prende e decide per me. Il che mi potrebbe anche stare bene, ma io ho un certo problemino con me stessa che si chiama coerenza". Passano gli anni e la Lombardi si ammorbidisce un pò. Condivide tutto del Movimento e a quanto pare Grillo ha dato risposta alle sue esigenze di democrazia interna. Ma quando Giovannni Favia decide di ribellarsi alle regole ferree del M5S e viene espulso, la Lombardi afferma: "E' un cazzoncello con la verità in tasca". 

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