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Primarie sindaco di Roma:in testa Ignazio Marino

Con oltre il 50% dei voti il chirurgo democrat stacca gli avversari Gentiloni e Sassoli

Matteo Legnani
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Vince tra le polemiche Ignazio Marino, con oltre il 50% dei voti, la sfida delle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Roma. Già poco dopo le 20, di domenica 7 aprile, quando si sono chiusi i seggi, gli exit poll davano il chirurgo democrat in forte e netto vantaggio sugli altri sfidanti, tanto che ben prima dei dati ufficiali entrambi i due sfidanti maggiori, David Sassoli e Paolo Gentiloni, telefonano a Marino per congratularsi con lui e fargli gli auguri in vista delle elezioni per il Campidoglio.  Operazione trasparenza - "Punteremo innanzitutto sulla trasparenza, documenteremo ogni singolo euro speso e vorrò un ufficio in Campidoglio in cui ogni cittadino potrà venire a controllare i conti e ci sarà un esperto a spiegarglieli", promette Marino ai microfoni di Sky Tg24 ed elenca tre punti: "Punterò sul merito, premieremo le persone sulla base della loro competenza e del curriculum, porte aperte a chi vorrà competere con lealtà, mentre le porte saranno chiuse a chi fa il furbo". Infine, "l'ultima promessa importante è che non deciderò da solo, non potrò cambiare questa città se non con la partecipazione di tutti. Quindi - concldue - sulle decisioni strategiche chiamerò con referendum di indirizzo i cittadiini a decidere insieme a me". "Io ho già tentato di lanciare delle sfide al M5S ma non ho mai avuto risposta. Ora li sfido: io intendo prendere tutte le decisioni strategiche con referendum di indirizzo. M5S è d'accordo? Vuole una democrazia partecipata ma poi vengono fatti salire tutti su un pullman e in luoghi sconosciuti un leader carismatico gli dice cosa devono fare".  Le polemiche - Ma non sono mancate le polemiche. Cristiana Alicata, membro della direzione regionale del Pd Lazio, vicina alle posizioni del sindaco di Firenze Matteo Renzi, in un post pubblicato su Facebook, denuncia: "Le solite incredibili file di rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica". Accusata subito di razzismo si difende: "Il razzismo non c'entra nulla. Sono voti comprati. Punto". "La democrazia viene umiliata e offesa dal voto di scambio e la colpa è di chi lo denuncia, non di chi lo fa...". In un seggio di Tor Bella Monaca, riporta poi il Corriere della Sera, deve persino intervenire la polizia per una rissa tra esponenti del Pd scoppiata perché alcuni accusavano i rivali di aver pagato bengalesi e africani e di averli portati a votare con un pullman.  

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