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Berlusconi: "No al voto a giugno, ora governo di larghe intese. Sempre che il Pd..."

Silvio Berlusconi

Il Cavaliere confessa: "Non è stato facile convincere Napolitano a ricandidarsi. Un giorno lo scriverò in un libro di memorie"

Eliana Giusto
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"Non è stato facile convincerlo ad accettare un nuovo mandato". Silvio Berlusconi, riporta oggi il Giornale, dice che come lo ha fatto lo scriverà un giorno "in un libro di memorie". Di sicuro, è stato il Cavaliere a sbloccare la situazione e a convincere Giorgio Napolitano a ricandidarsi, perché la sua riconferma era "l'unica soluzione possibile".  Ma fa il modesto Berlusconi: "Non credo di essere io il vincitore". Forse non vuole infierire su Pier Luigi Bersani. Di sicuro in questi due mesi il Pdl ha dimostrato senso di responsabilità, serietà e coesione: "Da 54 giorni tutti gli italiani hanno potuto vedere e giudicare il nostro comportamento sensato rispetto a quello della sinistra". E ora anche le elezioni anticipate non sono più una priorità. Al contrario il Cavaliere crede che il voto a giugno sia meglio evitarlo, sempre che il Pd sia in grado di reggere la nascita di un governo di larghe intese.

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