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M5s, Grillo al Bild: "L'Italia sarà in bancarotta in autunno"

Seduto davanti al piano forte il comico genovese spiega: "Le piccole e medie imprese falliscono e il governo a settembre non avrà soldi per pagare stipendi e pensioni"

Sebastiano Solano
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"L'italia in autunno è in banacarotta". Lo canta e lo suona, lettarlamente, Beppe Grillo, che si fa intervistare dal quotidiano tedesco Bild seduto al pianoforte. Non che siano una novità le sparate del leader del M5s. Ma alzare i toni in questo momento di apparente conciliazione nazionale è necessario a Grillo per la propria sopravvivenza. Già conclusa, dopo appena due mesi, la stagione dell'entusiasmo, politicamente sepolto il filo-grillino Pierluigi Bersani, la bolla del M5s si sta già sgonfiando: le elezioni friuliane di ieri, lunedì 22 aprile, ne sono la dimostrazione più lampante.  L'Italia fallirà in autunno - E così, per evitare di dissipare il patrimonio di consensi accumulato alle scorse elezioni, Grillo ha la necessità di alzare i toni. Di aizzare le folle di delusi e scontenti contro i partiti e contro i politici. Di solleticare la pancia, in particolare, delle piccole-media imprese, dei pensionati e dei disoccupati, ossia di quelle categorie sociali su cui è gravato maggiormente il peso dell'attulale crisi. Così nell'intervista al Bild lo showman genovese, comodamente seduto al pianoforte, Grillo suona le campane a morto. Per i politici che "devono andare a casa", per Napolitano, la cui elezione è un "colpo di Stato, salvo però augurarsi l'invasione dell'Italia da parte in tedeschi: "A me piacerebbe avere anche persone oneste, competenti, professionali, nelle posizioni giuste. In questo senso sarei contento di un'invasione tedesca in Italia", ha tuonato. Ma soprattutto suona il requiem per le categorie sociali di cui sopra. Dichiara Grillo: "Le piccole e medie imprese falliscono e tra settembre e ottobre il governo sarà a corto di soldi e avrà difficoltà a pagare stipendio e pensioni".  I calcoli errati di Grillo - Troppo facile così, troppo facile sparare alzo zero contro tutto e contro tutti dopo aver evitato accuratamente di prendersi una seppur minima responsabilità di governo. In fondo, a Grillo più che i problemi dei disoccupati e dele piccole-medie imprese, stava a cuore la formazione di un governo di larghe intese Pd-Pdl. E non è un paradosso: in tal modo avrà infatti modo di urlare e strepitare contro l'inciucio, la casta e i politici corrotti, nella speranza di incrementare i consensi ottenuti alle scorse elezioni. Stavolta, però, Grillo ha fatto male i conti. Gli italiani hanno capito il suo gioco e lo stanno abbandonando in massa. A partire dal Friuli Venezia Giulia.

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