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Zanonato: "Il nucleare in Italia si può fare"

Flavio Zanonato

I democratici si dividono dopo l'uscita del neo titolare dello Sviluppo Economico

Ignazio Stagno
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Il referendum del 12 e 13 giugno 2011 ha bocciato il nucleare in Italia. Quella decisione arrivò dopo il disastro di Fukushima e soprattutto dopo l'aspra campagna antiCav e antinucleare lanciata dal Pd. In quel momento il coro era unanime tra i democratici: "Il nucleare in Italia non va fatto, quella del governo Berlusconi è una sciagurata decisione". Passano gli anni e forse in largo del Nazareno si accorgono di essersi lanciati in un giudizio affrettato. Infatti il nuovo ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato democratico ed ex Pci il nucleare a quanto pare vuole farlo. E proprio in Italia. Durante un'intervista a Un Giorno da Pecora è abbastanza esplicito: "Non mi piace quando si enfatizzano le cose demonizzandole. L'energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sè". E in Italia si farà? "Qui credo che non si possa fare, ma nel mondo c'è". Poi ci ripensa e affrema: "Se potessimo gestirla si potrebbe pure fare. Se avessimo i siti adatti pure. Perchè no?". L'ultima frase sa tanto di apertura verso un rilancio delle centrali nel nostro Paese. Eppure la sinistra era sul piede di guerra quando un ministro o un deputato del Pdl provava a proporre un sistema industriale energetico basato sul nucleare. Ora i democratici non fiatano più. Anzi con Zanonato quasi quasi sono pronti a riaprire i cantieri per le centarli. Forza del governissimo? Realpolitik? No semplicemente illuminazione sulla via di palazzo Chigi. Zanonato ha capito che bisogna provarle tutte per risparmiare e rilanciare la produttività. Con o senza il consenso del Pd. (I.S)

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