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Governo, commissioni: caccia alla poltrona

La Russa e Casini

Ultimi posti disponibili, la corsa è infuocata: ci si gioca il Copasir, la vigilanza Rai, gli Esteri. Uno snodo decisivo per le prossime leggi

Ignazio Stagno
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Altro giro, altra poltrona. Dopo i ministri, i vice ministri e i sottosegretari, ora si gioca l'ultima partita sullo scacchiere degli scranni, questa volta tocca alle commissioni parlamentari con i presidenti, vice presidenti e segretari. Il bottino di circa 84 poltrone fa gola a tutti i partiti. Inoltre il nodo commissioni è fondamentale. Da lì, soprattutto da quelle permanenti passa l'ossatura di ogni disegno di legge che viene poi approvato per la discussione nei due rami del parlamento. Giustizia rovente -  Quella più calda è più discussa è la commissione Giustizia. Il Pdl, dopo aver metabolizzato il passaggio della Biancofiore dalle pari opportunità alla pubblica amministrazione per le polemiche sugli omosessuali, non molla la presa. Alla giustizia gli azzurri vogliono piazzare l'ex magistrato Francesco Nitto Palma, uomo di fiducia del Cav. A lui dovrebbe andare la presidenza della commissione al Senato. Ma il Pd comunque su questa probabile nomina ha già posto dei veti che complicano la corsa di Nitto Palma. Un altro terreno di battaglia è quello della commissione sulle Telecomunicazioni. Anche lì il Pdl ha l'uomo giusto, ed è l'ex ministro Paolo Romani. Il "no" del Pd in questo caso avrebbe portato un risultato. Romani avrà la commissione Infrastrutture lavorando al fianco di Maurizio Lupi. Al bilancio invece la situazione sembra più tranquilla. Al Senato dovrebbe andare Antonio Azzolini del Pdl, mentre alla camera Francesco Boccia del Pd. Torna Casini -  Agli esteri invece ci sono in pole position due nomi. Quello di Fabrizio Cicchitto del Pdl e quello di Pier Ferdinando Casini. Per Pierferdy si tratta di una poltroncina d'oro e miracolosa, visto il flop clamoroso del suo Udc alle ultime elzioni che ha raccolto l'1,73 per cento. Poi c'è il terreno infuocato degli affari costituzionali. La commisisone è una sorta di anticamera della Convenzione che dovrebbe partire per mettere mano ad una sostanziale riforma della Carta. Alla guida della commissione dovrebbe andare Anna Finocchiaro del Pd. Lei candidata alla presidenza del Senato, poi al Colle, ora dovrà accontentarsi di una poltrona di serie B.  Copasir Rai - Infine è guerra aperta sulle commissioni che spettano all'opposizione. Copasir e vigilanza Rai scottano. La prima dovrebbe andare a Ignazio La Russa, leader di Fratelli d'Italia. Mentre ai grillini, che da settimane gridano allo scandalo per una loro esclusione dal gico delle poltrone, dovrebbe andare la vigilanza su viale Mazzini. Alberto Airola, grillino e operatore con la camera in mano, dovrebbe essere il successore di Sergio Zavoli. E' il bingo della democrazia. 

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