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Renzi: L'imu? Una cambiale pagata al Cav

Lucia Esposito
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Il giorno dopo l'endorsement di Walter Veltroni che lo ha "incoronato" premier, Matteo Renzi si scaglia contro il governo Letta. Lo fa senza giri di parole quando dice che "l'Imu è una cambiale che si paga all'accordo con Berlusconi.  Io credo che sia giusto abbassare le tasse, ma mi piacerebbe capire da dove partire. Noi a Firenze abbiamo abbassato l'irpef", ha detto il sindaco di Firenze parlando a Radio 24.  "La sinistra che piace a me deve uscire dall'idea che le tasse siano l'unico motore per la crescita di un territorio. In Italia si lavora fino al venti luglio per far contento il fisco". E poi rispondendo alle critiche di chi lo accusa di aver pubblicato il libro con la casa editrice Mondadori, lui senza esitare dice: "Io ci ho fatto un libro, loro ci hanno fatto il governo. Non so chi è messo peggio. Al di là delle battute, è una grandissima casa editrice, pubblica autori di tutti tipi, non credo sia riconducibile a una polemicuccia politica", ha aggiunto.  Secondo voi l'Imu è una cambiale pagata al Cavaliere Vota il sondaggio su Liberoquotidiano.it La replica di Epifani - A stretto giro, alle parole di Renzi sull'Imu, è arrivata la replica del segretario del Pd, Guglielmo Epifani: "L'Imu? Non è un regalo a nessuno, ma al buonsenso", ha risposto ad alcuni cronisti che, a margine della cerimonia di commemorazione del giuslavorista Massimo D'Antona, gli chiedevano un commento alle parole dell'ex rottamatore. Il segretario del Pd invita ad attendere la riforma del governo: "Non è dall'improvvisazione che si risolvono i problemi. Aspettiamo la riforma che può dare un contributo per giungere ad un quadro più equo e può far compiere dei passi in avanti". Epifani, infine, ricorda come l'imposta sulla casa sia "socialmente delicata per molte famiglie, in particolare per le fasce più deboli per le quali potrebbe essere applicabile una riforma dell'Imu". Nessun partito nuovo - Renzi è tornato a parlare del suo futuro: "Non farò mai un altro partito per soddisfare un'ambizione personale. Fare un altro partito sarebbe una follia. In Italia di partiti ce ne sono già troppi e poi non sopporto chi si fa il partitino personali solo per una sua convenienza. Se facessi una campagna elettorale per diventare segretario, sembrerebbe che io sono solo interessato a una poltrona. Il problema non è cosa voglio fare io ma cosa vuole fare il partito. Il   Pd è in grado di fare delle proposte per il Paese o si deve limitare ad andare al rimorchio delle proposte di Berlusconi? Voglio dare una   mano al mio partito perchè smetta di preoccuparsi solo di quello che   fa Berlusconi e provi a ragionare su cosa serve". Errore primarie e la telefonata di Marini - "Il Pd è in una fase un pò sotto choc. Quando abbiamo fatto le  primarie molti erano convinti che avremmo vinto, invece credo che  abbiamo iniziato a perdere quando abbiamo respinto gli elettori dai   seggi. Blindando le primarie le vinci, ma perdi le secondarie. Abbiamo  dato l'impressione - ha concluso Renzi - di avere paura della gente ed è una cosa che un politico non si può permettere. Spero che la   prossima volta le regole le facciano diverse". Renzi spiega che nei giorni caldi dell'elezione del presidente della Repubblica che portarono alla riconferma di Giorgio Napolitano al Colle Marino lo chiamò per chiedergli un aiutino ad avere l'appoggio. " Al Quirinale, ci deve andare un cattolico, argomentò l'ex   presidente del Senato. "Queste cose mi fanno un pò arrabbiare. Non è   accettabile che si chiedano spazi in nome dell'appartenenza religiosa.  E' inaccettabile dire che al Quirinale ci vuole un cattolico, non stiamo mica facendo le primarie per i vescovi".

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