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Imbarazzo nel Pdl: il senatore Campagna presenta ddl su riforma concorso esterno ma Schifani lo blocca: "Verrà ritirato"

Marcello Dell'Utri

Coro di no da Pd, Lega e Sel. L'accusa del vendoliano Forgione: "Favorisce Dell'Utri e Cosentino". Ma l'estensore della norma non ci sta: "La stessa proposta è stata presentata da Pisapia"

Sebastiano Solano
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"Tipizzare una norma non prevista nell'ordinamento". E' questo l'obiettivo del ddl di riforma del Concorso esterno in associazione mafiosa depositato dal parlamentare di Gal Luigi Campagna e di cui sarà relatore in Commissione Giustizia il senatore del Pdl Giacomo Caliendo. Il provvedimento prevede l'abbassamento della pena dagli attuali 12 a 5 anni. Cosa prevede il ddl - Nel testo è infatti prevista l'introduzione di due nuovi articoli: il 379 ter e il 379 quater. Il primo riguarda il "favoreggiamento delle associazioni di tipo mafioso" e prevede che chiunque agevoli le mafie pur non facendone parte è punito con una pena di 5 anni. Il secondo ("assistenza agli associati") prevede invece che chiunque, al di fuori della partecipazione e del favoreggiamento, dia rifugio, assistenza o ospitalitaà a un mafioso venga punito con una pena che da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 3 anni. A rischio intercettazioni - La prima conseguenza di una legge siffatta, lamentano i detrattori, è quella di veder derubricato il reato di concorso esterno in quello più soft di favoreggiamento. Il ddl avrebbe poi delle ripercussioni sulla custodia cautelare e sulle intercettazioni. La custodia cautelare è prevista per reati superiori ai 4 anni e non scatterebbe, quindi, per il reato di "assistenza agli associati". Riguardo le intercettazioni la questione è ancora più delicata: poiché sono previste solo epr reati superiori ai 5 anni, e poiché la pena massima per favoreggiamento alla amfia è appunto di 5 anni, di fatto chi dovesse macchiarsi di tale reato non potrà essere intercettato. Lega e Sel contrari - Contro la proposta si sono schierati Lega e Sel. Francesco Forgione ci è andato giù duro: "La proposta del Pdl di dimezzare la condanna, e di conseguenza impedire l'uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini per il reato di concorso esterno in  associazione mafiosa, non è solo vergognosa ma, presentata alla vigilia della strage di Capaci, è immorale e rappresenta un'offesa a tutte le vittime della mafia e alla democrazia italiana. Chi l'ha presentata - prosegue l'esponente di Sel - forse pensava ai suoi colleghi Marcello Dell'Utri, Nicola Cosentino e Antonio D'Alì sotto processo per questo reato. Occorre reagire. Il Carroccio ha definito la proposta è "irricevibile": "Mai e poi mai sosterremo un testo che propone di dimezzare la pena per concorso esterno in associazione mafiosa anzi, ci opporremo con durezza", ha dichiarato Nicola Molteni, membro della Commissione Giustizia. Il Pdl: non è una nostra proposta - Il Pdl però non ci sta ad essere chiamato in causa. In una nota il vice capogruppo del Pdl al Senato Giuseppe Esposito precisa: "Il disegno di legge sul dimezzamento della pena massima prevista per il concorso esterno in associazione mafiosa è una proposta fatta a titolo personale dal senatore Compagna. Non può pertanto essere attribuita al gruppo del Popolo della Libertà, con il quale non è stata mai discussa e concordata". A mettere in chiaro le cose ci pensa poi Renato Schifani che ha precisato che "il ddl sarà ritirato poichè non rientra nel programma del Pdl" Lo ritiro, ma lo propose anche Pisapia - Il promotore del ddl da parte sua si difende chiamando in causa l'attuale Sindaco di Milano Giuliano Pisapia: "La mia proposta di legge sul concorso esterno ne riproduce una identica presentata nella XIV legislatura alla Camera dall'onorevole Giuliano Pisapia, collega di diversissima collocazione politica", ha spiegato. E ha aggiunto: "Vi si può registrare una significativa convergenza di sensibilità garantista fra un penalista comunista ed uno storico liberale. Non se ne può però dedurre l'intento di indebolire   strumenti di contrasto alla mafia o far apparire questo o quel partito 'concorrente esterno'. Entrambe le proposte non sono riconducibili a gruppi politici". Ad ogni modo, il senatore Campagna ha affermato di aver già ritirato al proposta: "Non voglio accentuare i problemi tra Pd e Pdl e causarne al governo. Quindi ho deciso di ritirare la  proposta", ha spiegato.

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