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Pdl, cresce il partito del voto ad ottobre

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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Per paradosso sono le parole di Renato Schifani, paludate e misurate, a far scattare la scintilla più di tutte le altre, più delle parole pronunciate dai falchi che non nascondo la loro voglia di elezioni (Renato Brunetta su tutti). "Mi riconosco nelle parole di Berlusconi - spiega Schifani -: fino a quando il governo attuerà gli impegni presi con gli italiani ed il Popolo della Libertà andrà avanti, saremo leali e lo sosterremo". Già, "fino a quando" gli impegni verranno mantenuti. La nuova deadline è fissata a tre mesi, quando si dovrà decidere sulla miriade di rinvii stabiliti da questo governo: Iva e Imu su tutti, che coincidono proprio con gli impegni presi dagli azzurri con l'elettorato. Cresce insomma il partito del voto. Il Pdl si organizza. Anzi si riorganizza. Anzi cambia faccia. Si torna a Forza Italia, ormai è ufficiale: forse tra un mese, più probabilmente a settembre. Ma il dado è tratto. E la riorganizzazione non può non far nascere il sospetto che abbia come vero obiettivo quello di farsi trovare pronti per una (incombente?) tornata elettorale. "Voto ad ottobre" - Chi non si nasconde per niente è Denis Verdini. Rassicurazioni? Garanzie? Per lui sono balle, come una balla è la "pacificazione nazionale". Le ultime evoluzioni giudiziarie che hanno al centro Silvio Berlusconi lo dimostrano, e Verdini cavalca l'onda: "Se mi chiedi di obbedire, io obbedisco. Se mi chiedi di crederci, io non ci credo". La tesi del coordinatore è semplice: "Siccome da sola la sinistra non è mai riuscita a fare un boccone di Berlusconi alle elezioni, ha avuto il soccorso di un apparato editorial-imprenditoriale che si è messo all'opera e ha amplificato l'attacco dei magistrati per distruggere il leader del centrodestra". Un concetto che - nonostante le dichiarazioni di facciata e il sostegno (ma non ad ogni costo) al governo Letta - rimbomba anche nella testa del Cavaliere. Così Verdini mette il dito nella piaga, spiega che a suo parere sarebbe stato meglio andare alle urne due mesi fa, e aggiunge che Berlusconi ha ancora una possibilità per sottrarsi al tiro al bersaglio. Quale? Semplice: il voto ad ottobre.  Verdini lo ha spiegato al leader in una serie di report che vengono inviati settimanalmente: "Devi sfruttare la finestra elettorale di ottobre". Berlusconi ci pensa, anche perché - ripete ancora Verdini - è vero che Napolitano non vuole sciogliere le Camere, "ma senza di noi non ci sarebbero i numeri a palazzo Madama". Il punto su cui potrebbero crollare le larghe intese? La legge di stabilità.  Parole di fuoco - Tra l'agitazione per l'assedio giudiziario, la delusione per i tentennamenti dell'esecutivo e il "tuffo nel passato" col ritorno a Forza Italia, c'è un intero partito in ebollizione. Le dichiarazioni fioccano, le larghe intese scricchiolano, il campo viene preparato. Sandro Bondi insiste sulla giustizia e risponde al segretario del Pd: "Le fibrillazioni, come le chiama Epifani, non dipendono dalle vicende giudiziare di Berlusconi, bensì da una magistratura che travalica i propri confini e non rispetta i principi essenziali della civiltà del diritto. Ormai - aggiunge - ogni cittadino teme per la propria libertà personale a causa di un potere privo di limiti, controlli e bilanciamenti". Quindi il quotidiano siluro di Renato Brunetta, che picchia duro sul ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, invitato a riferire in aula suila certificazione dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione. "Time's over, come dicono gli inglesi", sussurra Brunetta, che attaccando uno dei ministri più pesanti dell'esecutivo, di fatto, mina l'esecutivo stesso. "Giorni contati" - Certo, per ora con il Pdl non c'entra nulla. Ma Roberto Maroni osserva la situazione e trae le sue conclusioni. Il segretario federale della Lega Nord ha una certezza: "Il governo ha i giorni contanti. Mi sembra di sentire un rumore di sciabole in sottofondo, e per il governo prevedo giorni molto duri". Quindi la profezia: "L'esecutivo non arriverà a Natale. La politica del rinvio ha la vita breve. Noi della Lega siamo pronti ad elezioni anticipate".  di Andrea Tempestini @antempestini

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