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Il Monti politico ripudiatopure dall'amata Bocconi

Mario Monti

Documento di protesta dei docenti contro l'ex premier, tornato a presiedere il prestigioso ateneo milanese all'inizio di giugno: a rischio l'indipendenza dell'istituto

Matteo Legnani
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"Il potere logora chi non ce l'ha", diceva Giulio Andreotti. Chiedere per credere a Mario Monti, che da quando ha mollato lo scranno più alto di Palazzo Chigi ha perso quell'aurea di infallibilità super partes che lo aveva sempre accompagnato nella sua vita prima della famosa "salita in politica". Col suo partito (Scelta civica) che traccheggia intorno al 5% e voci sempre più insistenti di un divorzio dell'Udc, il Prof è tornato qualche settimana fa alla guida della sua amata università Bocconi. Che, però, non sembra a sua volta amarlo più. Il rientro aveva provocato malumori, raccolti a mezza voce nei giorni scorsi dal sito lettera43.it, che sono ora sfociati in un documento di protesta contro il ritorno di Monti alla guida dell'ateneo. Tutto è partito da una mail inviata da Enrico Valdani, capo in uscita del Dipartimento Marketing dell'università, ai colleghi e che si è diffusa rapidamente. Quello che si chiedono Valdani e altri docenti è: può Monti essere garante di quell'autonomia e indipendenza di cui la Bocconi si è sempre fregiata, dopo l'ingresso in politica con il corollario di campagna elettorale e scontri che essa ha comportato? E ancora: in occasione dell'apertura dell'anno accademico, gli ospiti si sentiranno invitati dal presidente della Bocconi o dal capo di un partito politico (in un'epoca, oltrettutto in cui la politica e i politici non godono esattamente di una diffusa stima)? La mail, indirizzata inizialmente a 16 destinatari, si è diffusa in modo virale in tutto l'ateneo e un altro docente si chiede come Monti possa continuare, come ha sempre fatto, a raccomandare di essere "super partes" quando è lui il prima, ora, a non esserlo più. 

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