Cerca
Logo
Cerca
+

Napolitano: "Nessuno stacchi la spina al governo Letta"

Giorgio Napolitano

Re Giorgio non vuole crisi nella maggioranza: "Le conseguenze sarebbero forti e pericolose, io non sarò complice di questo. Il momento è difficile. Stiamo uniti"

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

Il presidente Giorgio Napolitano incontra la stampa alla Cerimonia del Ventaglio e fa il punto sulla situazione del governo stretto nella morsa kazaka. Re Giorgio prova a blindare l'esecutivo e non vuole scosse nella maggioranza che sostiene Letta: "Quello iniziato nel luglio 2012 è uno dei periodi tra i più intensi e inquieti della storia politica italiana, con svolte, momenti di tensione e persino rischi di paralisi nella vita pubblica, senza precedenti. Mettere a repentaglio la continuità del governo provocherebbe contraccolpi che si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili" Avviso per i falchi -  Il presidente della Repubblica dunque manda un messaggio chiaro ai falchi di Pd e Pdl che volgliono trascinare il governo nel baratro per andare al voto: "Coloro che lavorano su ipotesi arbitrarie a non contare su decisioni che spetterebbero al Presidente della Repubblica". Nel corso della cerimonia del Ventaglio, Napolitano dice a chiare lettere: "Non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica ha reso obbligato e sottovalutando le conseguenze che ciò avrebbe sul paese". Il Cav si fidi della Cassazione - Napolitano parla anche di Berlusconi e della sentenza sul processo Mediaset attesa per il 30 luglio: "Si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quelle tra vicende giudiziarie dell'on. Berlusconi e prospettive di vita dell'eventuale governo. Dovrebbe riconoscersi - prosegue Napolitano - che è interesse comune affidarsi con rispetto, senza pressioni né in un senso né nell'altro, alle decisioni della Corte di cassazione, e fidarsi correttamente, chi ha da difendersi all'esercizio dei diritti e delle ragioni della difesa" Espulsione inaudita -  Poi Napolitano parla della crisi kazaka e dice la sua: "È azzardato per i ministri del governo indicare responsabilità oggettive o consustanziali alla carica", afferma Re Giorgio dopo aver ripercorso la "inaudita storia dell'espulsione" (così l'ha definita) di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako mandata via dall'Italia insieme alla figlia. Infine Napolitano è tornato anche sul caso Calderoli-Kyenge: "È tempo di levare un argine comune" contro "l'ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista o maschilista, e ancor più se pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale". (I.S.)

Dai blog