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La Santanché e i falchi spingono per Marina già a settembre

Marina Berlusconi

Il Cav: "Al voto al più presto per vincere". Il candidato premier sarà la figlia

Nicoletta Orlandi Posti
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Da buon genitore vorrebbe risparmiarle ogni dolore, ogni preoccupazione. Ma non ha alternative. Silvio Berlusconi è costretto suo malgrado a consegnare la leadership del partito a sua figlia Marina. La riunione dell'investitura è andata in scena ieri a Palazzo Grazioli durante un pranzo durato oltre tre ore al quale hanno partecipato il Cav, Alfano, Verdini, Santanchè e i capigruppo Brunetta e Schifani e per la prima volta in un summit del Pdl anche Marina Berlusconi.  L'idea del Cav, se Napolitano non gli concederà la grazia, il governo cadrà e bisogna "andare al voto al più presto per vincere" (sono le sue parole durante la cena). L'unico candidato da mettere in campo in tre mesi, sarebbe proprio la presidentessa di Mondadori che pare, pure se è stato puntualmente smentito, stia facendo un corso di apprendistato politico con Paolo Del Debbio. Daniela Santanché in diretta televisiva si è detta entusiasta della scelta di Berlusconi. Sulla stessa linea Michaela Biancofiore che ha rivelato anche che però Marina non vorrebbe, ma non ci sono alternative: "Si dovrà sacrificare. D'altra parte è il candidato che vorremmo, è l'unica persona rispettata da tutti nel partito, è stimata nel mondo, è una madre di famiglia inattaccabile". Ovviamente nel partito c'è pure chi torce il naso: "Non ha il carisma del padre", sostiene più di uno. Ma pare che Berlusconi abbia deciso. L'idea che si sta facendo strada per l'eventuale voto a ottobre è quello di rilanciare Forza Italia, di affidarla a Marina, mantenere sulla scheda elettorale il nome Berlusconi, e da casa ai domiciliari dirigere il partito sul modello Grillo. Se invece Napolitano riuscirà a fare un nuovo esecutivo con Pd e M5S per riscrivere la legge elettorale le elezioni slitterebbero a giugno del prossimo anno il nome di Marina sarebbe "bruciato" e a quel punto Berlusconi dovrebbe trovare un nuovo successore. Di certo, giurano in molti azzurri non sarà Angelino Alfano.

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