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M5S, ribellione contro Grillo: "Manuale per governare col Pd"

La email del senatore pentastellato: "Serve un nuovo governo, anche con i democratici. Ora buttiamo giù Letta". Beppe viene pugnalato

Ignazio Stagno
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Prima i dubbi di Beppe Grillo su una possibile alleanza col Pd. Poi la smentita secca. Ora salta fuori la "terza via". In casa Cinque Stelle tira sempre aria di ribellione. E anche in questa calda estate i dissidenti pentastellati si danno un gran da fare. Con il Cav ferito dopo la condanna della Cassazione, Grillo, secondo alcune indiscrezioni di stampa avrebbe pensato ad un nuovo governo, sdoganando di fatto l'alleanza con i democratici. Ma gli spifferi dei bar della Sardegna, dove Beppe è in vacanza, non sono piaciuti al leader del M5S che dal suo blog ha tuonato: "Pd e Pdl pari sono. Non ci sarà mai un'alleanza con i democratici". Un diktat che evidentemente non è andato giù alla truppa pentastellata che sta in Parlamento. Così i grillini si preparano il "piano B". La mail contro Grillo - Il nuovo progetto politico del M5S non passa dalle urne e contrasta con la chiusra totale del grande leader a possibili ribaltoni nel breve peridodo. Anche questa volta, come nel caso di Riccardo Nuti, a far saltare il tappo in casa Cinque Stelle è una mail. Già pronta, arriverà a tutti i grillini in Parlamento. A firmarla è il senatore Roberto Cotti. Nella mail c'è, di fatto, un manuale di istruzioni per la prossima crisi di governo. Cotti e il suo staff hanno le idee chiare. Contrariamente a quanto dice Grillo, per Cotti bisogna fare un nuovo governo senza passare dal voto.  Il testo - Ecco cosa scrive Cotti: "Il Pd e Scelta Civica mettano termine ai questo governo col Pdl ostaggio di Berlusconi, un governo impresentabile. Partiti e gruppi presenti in Parlamento si rendano disponibili ad avvallare la nascita di un nuovo governo di rottura col passato, mettendosi da parte. Il Pd faccia un passo indietro ed appoggi un nuovo governo senza doverlo per forza guidare, né controllare. Parlo di un nuovo governo fatto da esponenti della società civile, aperto a chi vorrà sostenerlo. Un premier nuovo, fuori dai partiti, un programma nuovo e coraggioso, che parta dalla riforma del sistema elettorale (per dare una maggioranza certa al paese e permettere ai cittadini di votare i propri rappresentanti) e dalla riforma della politica, centrato sui problemi della gente e non sulla gestione dei e per i partiti". Pd complice -  Insomma i grillini del Senato, il ramo del Parlamento dove si gioca la maggioranza con numeri risicatissimi, sono pronti ad un cambio di scena: nuovo premier, nuovi ministri e loro a fare da stampella al governo. Sembra di vedere già all'orizzonte il ritorno dello  "Stefano Rodotà" di turno che tanto piaceva un tempo alla pattuglia pentastellata. Poi arriva il colpo basso contro il leader: "Se il Pd si mostrerà disponibile ad una prospettiva simile ed il capo dello Stato la avvallerà si potrà ragionare sui particolari. Intanto giro questa proposta a voi Senatori del Movimento 5 Stelle per iniziare a parlarne, e la girerò presto anche ai nostri deputati. Se avrà consensi è giusto che se ne parli in tutto il Movimento prima di prendere qualsiasi determinazione". Beppe non conta più - Dunque anche il Pd sarebbe coinvolto nel progetto pentastellato. L'email l'hanno ricevuta tutti i 5 Stelle a Palazzo Madama, e già sta facendo discutere. “Ho visto il messaggio di Cotti”, ha commentato il senatore siciliano Francesco Campanella, “e in generale voglio dire che nella nostra posizione non possiamo escludere altre soluzioni purché siano eticamente accettabili”. Insomma dopo la lettera di Nuti che parlava di un governo col Pd su 5 punti chiari (poi smentita in qualche modo dallo stesso Nuti), i grillini sembrano voler andare per la loro strada. Col Pd continuano a dialogare. Con buona pace di Grillo. A Beppe non resta che prolungare le vacanze. Tanto i giochi li guidano i suoi eletti. (I.S.)

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