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E' scontro sull'ipotesi di amnistia No del Pd: "Sarebbe un'indecenza"

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Roma, 23 ago. (Adnkronos/Ign) - "E' l'unica alternativa reale a un confronto politico immaginato per troppo tempo senza esclusione di colpi. Da una parte e dall'altra". E' Mario Mauro, ministro di Scelta civica, a rilanciare l'ipotesi di un'amnistia generale, una soluzione anche all'agibilità politica di Silvio Berlusconi, che scongiuri il rischio di una crisi di governo. Dopo l'intervista di ieri al quotidiano 'Avvenire', l'ex europarlamentare pidiellino insiste sulla necessità di un atto di clemenza e accende il dibattito politico. Un no categorico arriva dal suo stesso partito, per bocca del capogruppo dei 'montiani' al Senato Gianluca Susta: "Sono decisamente contrario ad altri indulti e amnistie. Non dimentichiamo che Berlusconi è stato condannato a quattro anni e gode dell'indulto ultimo di tre anni". Con il passare delle ore il 'partito dell'amnistia' cresce nel Pdl, ma è destinato a scontrarsi con il veto di Pd e Sel, che non vogliono "'atti di clemenza ad personam". La proposta di Mauro e Cancellieri, dunque, piace a molti parlamentari pidiellini, perché considerano l'amnistia la soluzione più praticabile. Il coordinatore Sandro Bondi, fedelissimo del Cav, non ha dubbi: "Se due membri autorevoli del governo, come Mauro e Cancellieri, affrontano con serietà e lungimiranza il problema dell'amnistia, ciò ha un valore che non può essere eluso, sottovalutato o accantonato da chi ha a cuore le sorti dell'Italia". Dello stesso avviso Fabrizio Cicchitto: "La proposta dei due ministri è condivisibile. Su questo terreno non si può procedere secondo schematismi ideologici, ma deve prevalere il senso di umanità". In realtà, riferiscono in via dell'Umiltà, l'opzione amnistia "viene accolta con molta cautela per capire cosa c'è di concreto e verrà presa in considerazione seriamente soltanto se non si ridurrà a una delle solite boutade e proposte balneari per smuovere le acque". Per questo il partito si tiene aperte altre strade e non molla la presa sulla legge Severino. Mara Carfagna, portavoce Pdl alla Camera, scrive su Twitter: "No al giacobinismo, sì al garantismo. Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge Severino è la scelta più giusta". Secondo Mauro nell'amnistia ricadrebbe il caso di Berlusconi e "con lui delle migliaia di detenuti in sovrannumero che affollano le carceri italiane in attesa di giudizio. Il sistema carcerario italiano è inadeguato e sta scoppiando. Non sono io a dirlo, lo dicono puntualmente ogni anno i magistrati in apertura dell'anno giudiziario. La certezza del diritto e della pena ne uscirebbero rafforzate". Queste parole non convincono affatto il suo partito e Scelta civica, di fatto, lo mette nell'angolo il ministro."Mi pare che da parte del Pdl -avverte Susta- ci sia quasi la richiesta di un Berlusconi sciolto dalle leggi io credo che bisognerebbe fare un salto di qualità verso la normalità che c'è in tutto il mondo quando viene coinvolto un leader politico in un fatto che prefigura anche una fattispecie penale. Non vedo strade per 'salvare Berlusconi"'. Una linea posizione condivisa anche dal capogruppo alla Camera, Lorenzo Dellai: "Differenze sostanziali non ne vedo. Se ci sono necessità di approfondimenti, facciamoli. Io non vedo maggiori assicurazioni di quelle già previste e definite in Giunta per le elezioni - continua - un percorso garantista, rispettoso della legge; lo definirei anche prudente; richiederà alcune settimane e darà a Berlusconi la possibilità di potersi difendere. Quindi non capisco quali altri approfondimenti servano". Il Pd non ne vuole proprio sapere. "Come già più volte dichiarato nelle scorse settimane, siamo nettamente contrari a un provvedimento di amnistia", sottolineano Danilo Leva, responsabile giustizia e Sandro Favi, responsabile carceri del Pd. Non usa giri di parole Davide Zoggia, responsabile organizzazione della segreteria, che fa sue le parole di Serra: "Il Pd o il Pdl a pretendere che questo suo leader fuorilegge ottenga, non si sa bene sulla base di quali principi e perfino di quale logica, una specie di salvacondotto che gli consenta di continuare a fare politica?"'. "Il Pdl - rimarca Zoggia - insiste nel cercare dal Pd ciò che non può ottenere, perché è contro la legge. E' ora di dire basta. E di finirla anche con i continui ripescaggi dell'idea di amnistia per salvare Berlusconi. Sta diventando una storia indecente, oltre che imbarazzante per coloro che avanzano queste proposte". Netto anche il no di Sel. Gennaro Migliore chiarisce: "Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a provvedimenti per alleviare quella che è la condizione drammatica delle carceri, Ma se si parla di amnistia si fanno delle selezioni dei reati. Certamente i reati più odiosi, quelli dei colletti bianchi, quelli che hanno prodotto come nel caso di Berlusconi l'accumulazione di ingentissimi fondi noi ovviamente non solo saremmo contrari ma non saremmo disponibili nemmeno ad aprire la discussione". Anche i grillini puntano i piedi e bocciano la proposta Mauro. "Basta con queste pantomime", dice il Movimento Cinque Stelle per bocca di Maurizio Buccarella, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato. "E' ora -avverte- che si ristabilisca e riaffermi con forza lo Stato di diritto e l'applicazione delle leggi".

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