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Epifani dice "no" all'amnistia per Berlusconi, ma nel 2005 la sosteneva con Pannella

Guglielmo Epifani

In una lettera di 8 anni fa, l'allora segretario della Cgil scriveva al leader dei radicali: "Sono convinto che sia un'ottima soluzione per le carceri ed è per questo che appoggio la tua marcia di Natale per l'amnistia"

Ignazio Stagno
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"Non voteremo mai scorciatoie come amnistia o indulto. Queste non saranno mai leggi ad personam per Berlusconi". A sostenerlo nelle ultime settimane è il segretario del Pd, Guglielmo Epifani. Un mantra quello dell'ex segretario generale della Cgil che serve per tenere a bada l'ala più antiberlusconiana del partito. Ma c'è stato un tempo in cui per Epifani l'amnistia non era proprio una "follia", anzi era quasi una soluzione giusta e corretta per il problema del sovraffollamento delle carceri. La lettera per l'amnistia - Come sottolinea il Foglio, nel 2005, l'allora segretario della Cgil, mandava una lettera a Marco Pannella, leader dei radicali, per chiedere proprio l'aministia. Ecco il testo della lettera: "La Cgil considera da tempo con allarme e preoccupazione la situazione delle carceri italiane. L'estremo e crescente sovraffollamento; la pratica impossibilità di esercitare quelli che sono i diritti elementari del cittadino detenuto (quello alla salute prima di tutto); i meccanismi di esclusione che portano all'ingresso in carcere e alla recidiva di fasce sociali tipicamente svantaggiate (migranti e tossicodipendenti in primo luogo): tutto ciò configura una situazione che non è più oltre tollerabile''. Tale situazione, scriveva il leader della Cgil, ‘'rischia inoltre di essere pesantemente aggravata da leggi approvate recentemente, (ex Cirielli) o delle quali è possibile la prossima approvazione (stralcio Fini/Giovanardi sulle droghe)'. Serve un effettivo ed efficace atto di clemenza". Epifani e la "marcia per l'amnistia" - E ancora: "Questa situazione", sottolineava il leader della Cgil nella lettera, ‘'fa gravare un peso crescente anche sul personale degli istituti di pena, in tutte le sue componenti, determinando uno svilimento del lavoro e delle funzioni di tanti operatori impegnati ogni giorno in un lavoro duro e difficile: diviene così sempre più arduo il raggiungimento di quello che è il primo compito istituzionale dei lavoratori di questo settore: il recupero sociale e psicologico delle persone detenute. E' necessario affrontare questa situazione in modo strutturale". E come se non bastasse nella stessa lettera Epifani condivideva l'iniziativa promossa proprio dai radicali il 25 dicembre del 2005 che aveva un nome inequivocabile: "Marcia di Natale per l'amnistia". Ora la clemenza è un male assoluto. Perchè di mezzo c'è il Cav. Parola di Epifani. (I.S.)

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