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Il leghista più leghista di tutti: ecco il concorso

"La Padania" lancia il bizzarro campionato. Ai quarti la Fallaci e Gianni Brera. Bocciati gli indipendentisti Wallace e Sands

Michele Chicco
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Che ci fanno insieme Vercingetorige e Gianni Brera? A sfogliare i libri di storia si direbbe niente, ma spulciando il quotidino dei leghisti più puri, La Padania, si scopre che entrambi hanno vinto, da postumi, una loro battaglia: sono ai quarti di finale del "Campionato di mitologia leghista" e adesso puntano, dritto dritto,  alla vittoria finale.  La guerra, a colpi di voti online, è tutta tra i personaggi che nei secoli hanno anticipato le pulsioni nordiste: chi vincerà lo scontro finale sarà proclamato “Re del celodurismo”. Indipendentisti - Per comporre il Pantheon leghista l'offerta è varia e pochi sono gli italiani in gara. Tanti, invece, quelli che hanno lottato per l'indipendenza del proprio popolo perché, nonostante i blandi dietrofront sulla secessione, al popolo di Pontida stuzzica ancora l'idea di una Padania “libera”. Così, agli ottavi è arrivato William Wallace, scozzese e indomito oppositore degli inglesi, che però è stato surclassato nel suo ultimo scontro da Re Leonida, spartano che lottò strenuamente contro i persiani. Insieme a lui approda ai quarti Carlo Cattaneo (tra i favoriti per la vittoria finale) che nottetempo ha annientato Martin Lutero, quello della riforma protestante che proprio non sopportava le cinquecentesche indulgenze.  Sorprese - Come in ogni scontro diretto che si rispetti non mancano i colpi di scena. L'irlandese Bobby Sands, un vero emblema di lotta per la libertà, si è visto superare agli ottavi da Bepin Segato, patriota veneto, ed ha dovuto rinunciare ai “sogni” di vittoria con molti turni d'anticipo. Così come è successo a Giovanna d'Arco e a Mahatma Gandhi: entrambi hanno scritto la storia dell'impegno civile contro i soprusi della politica, ma hanno dovuto mostrare bandiera bianca davanti a Friederich Nietzsche e Aaron Swartz. Magari Gandhi l'ha presa male e spera, pacificamente, che Eric Cartman di South Park possa vendicarlo. Lui, il giovane sboccato protagonista del cartone statunitense, ha addirittura sconfintto Obelix che, tra panza e sostanza, provò a difendere l'identità gallica. Il conteggio finale dice: 2101 a 161, davvero troppo per un leghista vero come Obelix. Miti - Chi mise (letteralmente) Roma a fuoco, Nerone, è stato silurato ai sedicesimi, sebbene si credeva avesse buone chance di arrivare in semifinale. Il suo curriculum non è stato ritenuto sufficientemente leghista forse anche per quelle dicerie che lo volevano troppo effemminato. Il celodurismo merita rispetto e i militanti hanno virato altrove temendo che poi, per davvero, uno così avesse fatto parte del Pantheon tinto di verde. Della mitologia leghista alcune icone mancano, ma i tempi cambiano e anche l'album delle star va aggiornato, così come i dirigenti di partito. Ormai Umberto Bossi non è più il capo solitario della Lega Nord e allora meglio aggiornare secondo il credo recente del Carroccio. Per la vittoria, insomma, non abbiate paura di scommettere su Eric Cartman: ricorda tanto Matteo Salvini e la sua vittoria renderebbe giustizia a Gianni Brera. 

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