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Sondaggio Demos: Pd al 28%, Pdl a 2 punti

Enrico Letta

Andrea Tempestini
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La crisi di governo e le elezioni sono una possibilità concreta. Gli scenari potrebbero delinearsi già nelle prossime 48 ore, dopo il voto in Giunta al Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Tutto potrebbe crollare, anche se l'ipotesi che le larghe intese reggano prende quota, di giorno in giorno. L'ago della bilancia resta il Cavaliere. Il voto in autunno, comunque, pare improbabile: più concreto lo scenario che prevede il ricorso alle urne in primavera. Qualcosa, dunque, si può muovere. Qualcosa, anzi, si deve muovere. Perché, ad oggi, l'Italia è un Paese senza maggioranza, spaccato in due, o meglio tre, fazioni: Pd, Pdl e Movimento 5 Stelle. E' questo il quadro che emerge dal sondaggio Demos condotto per La Repubblica. Un sondaggio che fa sorridere il premier Enrico Letta: se il ricorso alle elezioni rischia di essere infruttuoso e di consegnarci solo la possibilità di una sorta di "larghe intese 2.0", la sua presidenza ne esce rafforzata. I partiti - Lasciamo parlare i numeri. Stando alla rilevazione il partito di maggioranza relativa alla Camera sarebbe il Pd, con il 28,5% dei consensi. Ma a stretto giro segue il Pdl, al 26,2%: un sostanziale pareggio. Terza, e decisiva, forza in campo il M5S di Beppe Grillo, al 20,9 per cento. Tra gli altri partiti, Sel di Vendola viene dato al 4,8%, la Lega Nord al 3,1%, Fratelli d'Italia al 2,2%, Scelta Civica di Monti al 3,6% e l'Udc di Casini al 2,6 per cento. Gli altri partiti prendono il restante 8,1 per cento. Dati che, anche in ipotetici scenari di coalizione ancora tutti da chiarire (la Lega correrà con il Pdl? E i "centrini"? Vendola tornerà insieme ai democratici?) non lasciano margini per la formazione di una maggioranza netta. Chi sorride, come detto, è Enrico Letta, che vede cristallizzarsi la sua posizione, perché secondo le cifre l'unica possibilità per governare - in tempo di crisi - sarebbe ricorrere a una figura come la sua, in grado di tenere uniti Pd e Pdl (impresa sempre più difficile). Ipotizzare che i grillini stringano alleanze, ad oggi, pare fantascienza. A Palazzo Chigi - Il premier, per inciso, gode anche di un alto tasso di popolarità. Il 50% del campione intervistato valuta positivamente l'operato del governo, e il 60% è soddisfatto dalla persona di Enrico Letta (il 60,1% tra gli elettori Pdl, il 74,1% tra quelli Pd). Poi ci sono i dati sul prossimo presidente del Consiglio: chi vorrebbero gli italiani? Letta è al 17,2% (al 28,7% tra gli elettori Pd e al 19,5% tra quelli Pdl), seguito da Silvio Berlusconi all'8% (al 33% tra gli elettori Pdl). Ma in testa alla classifica c'è l'unico nome che potrebbe cambiare le carte in tavola, Matteo Renzi, al 32,8 per cento. Il dato sul sindaco di Firenze, però, è tutt'altro che plebiscitario. Fa incetta di consensi nel Pd (dove lo vorrebbero premier il 51,4% degli elettori), ma nel Pdl raccoglie il 19,4%, molto meno rispetto al Cavaliere ma anche rispetto ad Angelino Alfano, al 21,6 per cento.  Sondaggio Tg La7 - In serata arrivano altri dati. Secondo il sondaggio elaborato da Emg e diffuso questa sera al TgLa7 condotto da Enrico Mentana, se si andasse al voto il centrodestra resterebbe in vantaggio, nonostante una flessione rispetto la scorsa settimana, ottenendo il 34,3% dei consensi (-0,5%), il centrosinistra avrebbe il 33,5% (-0,3%) mentre il M5S di Beppe Grillo risalirebbe al 20%. Nel dettaglio le rilevazioni indicano che nella coalizione di centrodestra, il Pdl-Forza Italia sarebbe in calo al 26,9% (-0,4%), la Lega Nord-Lista Lavoro e Libertà risalirebbe al 3,8% , Fratelli D'Italia sarebbe stabile al 2,2% e la Destra avrebbe lo 0,6% (-0,2%). Nella coalizione di centrosinistra, il Pd calerebbe al 27,3% (-0,5%) Sel otterrebbe il 4,6%, Psi sarebbe invariato allo 0,8% al pari del totale degli altri partiti quali Centro democratico e Svp. ll centro, la coalizione Scelta civica con Monti riguadagnerebbe lo 0,5% e avrebbe il 6,5% dei consensi, grazie a Scelta civica che balza al 5,3% mentre l'Udc resta invariato all'1,2%. Infine, tutti gli altri partiti, tra cui Rifondazione comunista (1,3%), l'Idv (1,1%), Verdi (0,7%), Fare-Fid (0,7%), Fli (0,3%) e altri ancora (1,6%) totalizzerebbero il 5,7% (-0,2%). L'astensione sarebbe al 32,2%. Scende di 2 punti la fiducia nel premier Enrico Letta al 36%  

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