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A mezzogiorno il videomessaggio di Berlusconi

A mezzogiorno il videomessaggio di 16 minuti. C'è un appello ai suoi ministri

Matteo Legnani
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I videomessaggi sono pronti. Il primo, Silvio Berlusconi lo diffonderà oggi a mezzogiorno. Da quel momento sarà a disposizione di tutti i direttori dei telegiornali. Inclusi quelli Rai. La registrazione definitiva è avvenuta ieri pomeriggio, con Berlusconi impegnato in prima persona a limare le parti più significative. Il secondo video sarà trasmesso dopo il voto della Giunta sulla sua decadenza, previsto per domani sera. Il primo video dura sedici minuti. Nel messaggio, nel quale ribadisce la propria innocenza rispetto alla condanna ricevuta dalla Cassazione, il Cavaliere annuncerà che il governo, per quanto lo riguarda, andrà avanti. Almeno fino a quando il Pd gli consentirà di lavorare. Un modo come un altro per mettere il cerino nelle mani dei democratici. Ai ministri del Pdl, infatti, Berlusconi chiederà di battersi per indirizzare sempre di più l'azione dell'esecutivo sui punti programmatici cari al centrodestra. In primis sulla diminuzione della pressione fiscale. Poi c'è la parte con l'attacco alla magistratura, accusata di inseguire pervicacemente, con le proprie sentenze, obiettivi politici. Per questo, dirà Berlusconi, rinascerà Forza Italia. A proposito della quale Berlusconi sarà presente, giovedì, all'inaugurazione della nuova sede di piazza San Lorenzo in Lucina.  Una kermesse che seguirà il primo voto della Giunta delle elezioni del Senato sulla sua decadenza. Ieri il relatore Andrea Augello (Pdl) prima di partecipare alla seduta ha rivelato di aver sentito Berlusconi al telefono. «Non è stata una lunga conversazione, ma non mi è sembrato particolarmente depresso», ha rivelato il senatore, secondo il quale il Cav «sta riflettendo su una decisione importante da assumere: se confermare la fiducia al governo, se rimanere in carica, se aspettare il voto». Parole che lasciano intendere come sul tavolo ci sia anche l'ipotesi, finora sconsigliata dai falchi del Pdl, di rassegnare le dimissioni da senatore prima della decisione della Giunta. Un modo per preservare la vita dell'esecutivo, salvo riservarsi il diritto di logorarlo per spingere il Pd a fare il primo passo per staccare la spina. Ieri i collaboratori più stretti di Berlusconi si aspettavano il ritorno a Roma del leader. Ritorno poi rinviato a metà settimana. Fatto sta che il rilancio di Forza Italia, di cui è pronto anche il sito Internet elaborato da Antonio Palmieri, è una certezza. Anche se alla nuova creatura berlusconiana, secondo alcune voci, potrebbe comunque essere affiancato un Pdl affidato ad Angelino Alfano, con FI gestita dai falchi Denis Verdini e Daniela Santanchè. Al momento, però, nulla è stato deciso sull'assetto del partito. Così come resta possibile l'organizzazione di una grande convention dedicata al lancio della nuova Forza Italia. L'attesa sulle mosse di Berlusconi sta snervando il Pdl. Il Cavaliere negli ultimi giorni si è chiuso ancor di più a riccio. Intento a passare al microscopio, con gli avvocati, la sentenza della Cassazione. Un'insistenza finalizzata a scovare, nelle motivazioni della condanna depositate dai giudici, gli elementi tali da giustificare la richiesta di una revisione del processo in nome della nullità della sentenza. (tom.mon.)

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