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Asse Verdini-Renzi:doppietta per impallinarele colombe e Letta

I governisti azzurri temono l'alleanza tra l'ala dura del partito e il rottamatore per far saltare il governo. Fitto pesca fra gli ex An: il suo manifesto di sfida ad Alfano verso le 90 firme

Matteo Legnani
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L'irruzione di Giorgio Napolitano sulla scena politica segna un altro punto a favore delle colombe, che vedevano appannarsi la vittoria conquistata mercoledì scorso in Parlamento e continuano a temere un ultimo colpo di coda di Berlusconi tramortito dal cocktail micidiale decadenza-arresto. Per questo sono pronti a far scattare un salvavita preventivo: un documento identitario al quale stanno lavorando. E che forse oggi i ministri del Pdl presenteranno in conferenza stampa. Forse, perché non tutti i ministri sono d'accordo a mischiare gli affari di governo con quelli di partito. I falchi invece masticano amaro, perché l'amnistia invocata dal capo dello Stato disarma il loro cannone puntato fisso sul Quirinale e ruba la scena a Raffaele Fitto, che ieri debuttava per la prima volta sulla scena televisiva come capo dei lealisti anti-Alfano nello studio di Ballarò.  Quando l'inquilino del Colle ieri ha battuto un colpo, il secondo dopo quello del 13 agosto con cui aveva invitato Berlusconi e/o i suoi a chiedergli la grazia, ha colto di sorpresa i falchi. Un po' meno le colombe, che ne avevano avuto un preavviso ufficioso dal Colle. Un messaggio, quello di Napolitano, piovuto come una manna sui ministri del Pdl che, esaurita l'euforia della vittoria incassata il 2 ottobre in Senato, iniziavano a vedere allungarsi da Palazzo Grazioli ombre sinistre sul governo.  Leggi l'approfondimento di Barbara Romano  su Libero in edicola mercoledì 9 ottobre

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