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Studenti accompagni, il Pd frena la Fedeli: genitori esonerati con un permesso scritto

Giovanni Ruggiero
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Niente da fare per il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, la sua battaglia per obbligare i genitori ad accompagnare i figli fuori da scuola è finita quasi prima di cominciare. Con tutte le grane a cui deve pensare il Pd in questi giorni, l'ultima cosa di cui aveva bisogno uno come Matteo Renzi era proprio un provvedimento impopolare come quello preteso dal ministro. Ed era stato proprio il segretario Dem a promettere un emendamento per correggere il tiro, nonostante la ministra battagliera aveva agitato lo spauracchio della legge: "Non facciamone un caso di non assunzione di responsabilità da parte dei genitori - aveva detto nei giorni scorsi - e poi ci sono nonni", aveva aggiunto scatenando il dibattito isterico, degno di una chat di classe tra genitori infuriati. A raddrizzare la rotta sono arrivati diversi emendamenti al decreto fiscale, a cominciare a quelli dei senatori dem Franca Puglisi e Andrea Marcucci. Il primo scarica le responsabilità sui dirigenti scolastici, prevedendo: "l'adozione del regolamento interno, che stabilisce le modalità per la vigilanza degli alunni durante l'ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l'uscita dalla medesima, anche autonoma, sulla base della valutazione degli elementi soggettivi e di contesto in condivisione con le famiglie". L'altro emendamento si rivolge proprio alle famiglie, che possono rilasciare un permesso scritto per "consentire l'uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell'orario delle lezioni". In questo modo il personale scolastico sarebbe esonerato "dalla responsabilità connessa all'adempimento dell'obbligo di vigilanza". Nel calderone degli emendamenti c'è anche Mdp con Maria Cecilia Guerra, dietro ci sarebbe la regia dello stesso ministro, o almeno è quel che dice lei nell'ultimo disperato tentativo di salvare la faccia: "Abbiamo spinto noi perché fossero presentati - ha chiarito, come riporta il Corriere della sera - utilizzando il decreto legge per risolvere la questione velocemente". Dal 6 novembre il testo del decreto arriverà in Aula, passerà l'ennesima polemica sulla scuola, in attesa della tradizionale guerra sui presepi e le recite natalizie. G.R.

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