Biancofiore: "Fatta fuori perché berlusconiana, orgogliosa"

"E' per me una medaglia" dice la leader altoatesina. "Sono una battitrice libera e per questo faccio paura, ma al governo non mi volevano da subito"
di Michele Chiccodomenica 13 ottobre 2013
Michaela Biancofiore

Michaela Biancofiore

2' di lettura

"Ho subito un affronto, pago per essere berlusconiana ma ne vado fiera". Michaela Biancofiore, a Il Tempo, si mostra orgogliosa per essere stata silurata dal premier Enrico Letta. Lei è l'unica che ci ha rimesso la poltroncina da sottosegretario durante la "crisi al buio", ma la defenestrazione è "una medaglia sul petto". Ha pagato per essere l'amazzone numero uno e per lei questa è la soddisfazione più grande; i traditori, lascia intendere, sono altri: "Il Pdl appartiene a Berlusconi", dice, e senza Silvio "il risultato elettorale sarebbe minimo".   "Accetto" - Il premier Letta, secondo la silurata Biancofiore, pare abbia accettato le sue dimissioni perché dopo il ritiro di quelle dei ministri "io le avevo mantenute. Ma è evidente che si tratta di una giustificazione che non regge". La verità, dice la bolzanina, è "che non ero gradita dal primo momento, perché troppo esposta su Berlusconi. E questo l'ho pagato subito". Lei si è sempre considerata "un corpo estraneo ripetto all'idea che Letta ha del Pdl" e quindi, ragiona, appena il premier ha avuto l'occasione l'ha colta. L'amazzone, però, non è corsa dal capo in lacrime: "Al presidente - racconta - ho detto quello che ho visto in questi mesi, ha capito da solo che è una ritorsione politica". Libera - "Siccome sono una battitrice libera - dice Michaela - non sono particolarmente gradita", ma questo non la scalfisce affatto. Non è dispiaciuta, ma le ha fatto male sapere la novità mezzo stampa, "dalle agenzie". Ma la cosa più strana, è il sospetto della bionda montanara, riguarda proprio la sua regione e l'immediato futuro: "Sono stata fatta fuori proprio alla vigilia della campagna elettorale del Trentino Alto Adige. Strana coincidenza, non le pare?". Che sia una congiura o meno, lei avrà comunque la sua medaglia da mostrare e lo farà con orgoglio comizio dopo comizio. 

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