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Renzi, lo sfogo sulle banche. La connonata su Bankitalia: "Cosa è successo con Etruria"

Giovanni Ruggiero
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Il segretario del Pd Matteo Renzi ha scritto una lunga lettera alla Stampa. Cinque punti per offrire la sua ricostruzione della vicenda di Banca Etruria e del ruolo di governo e dei controllori Consob e Banca d'Italia e per sottolineare come il caso di Banca Etruria sia stato usato per zittire le critiche. "Caro Direttore, il pezzo di ieri è stato rubricato come "Retroscena" ma rappresenta in realtà la versione unilaterale, e discutibile, di Banca d'Italia. Poteva tranquillamente essere rubricato come "II colloquio" o "L'intervista". O, se preferisce, "La sbobinatura". Per rispetto alla verità dei fatti ho il dovere di smentire radicalmente la versione riportata dal Suo giornale. Non è vero infatti che il Governo non sia stato informato per tempo dei commissariamenti delle banche in crisi, a cominciare da Banca Etruria. Ogni passaggio è stato concordato tra Palazzo Chigi e Mef in perfetta sintonia e tutto si è svolto in un clima di piena collaborazione istituzionale con Banca d'Italia". L'ex premier spiega che non c'è stata "Nessuna freddezza legata alle vicende di Banca Etruria, nessuna mancata collaborazione: il Governo, che ha agito in modo concertato e coeso come potrà agevolmente confermare il ministro Pier Carlo Padoan, e la Banca centrale hanno cercato insieme di affrontare le numerose sfide che si sono presentate in quei mesi. Nessun problema istituzionale, dunque. Nessuno." Quindi, secondo Renzi "Il giudizio politico negativo sulla gestione degli organismi di vigilanza, che il Pd ha espresso nelle sedi proprie istituzionali al momento del rinnovo degli incarichi, non prima nè dopo, non trae dunque spunto da presunte difficoltà istituzionali ma da una constatazione: le cose non hanno funzionato come avrebbero potuto e dovuto. Il nostro giudizio politico è che in questi anni Banca d'Italia e Consob non abbiano garantito un sistema di controlli efficiente. E i primi segnali che vengono dalle sedute della commissione d'inchiesta rafforzano questa valutazione. Secondo Renzi, "Anzichè continuare a evocare la vicenda Banca Etruria, su cui pure sarà interessante nelle prossime settimane ricostruire sul serio l'accaduto anzichè usarla come comodo alibi per azzerare ogni critica, sarebbe interessante capire che cosa è accaduto nella vigilanza sugli istituti veneti e non solo. E non basterà cercare di scaricare in modo irresponsabile le colpe sui predecessori, più o meno autorevoli, come qualcuno potrebbe immaginare di fare, contro la nostra opinione".

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