Sicilia: Istituto Cattaneo, vittoria senza successo per centrodestra (2)
(AdnKronos) - Per i partiti di sinistra e centrosinistra, "li candidato sostenuto dal Pd, Fabrizio Micari, ha raccolto circa 230 mila voti in meno rispetto alla candidatura di Crocetta nel 2012, pari a -11,8 punti percentuali. Anche se i partiti della coalizione di centrosinistra hanno comunque ottenuto, come vedremo in seguito, più voti rispetto al loro candidato (con una differenza di circa 100 mila voti), anche il confronto delle liste di centrosinistra tra il 2012 e il 2017 segnala un arretramento di 5 punti percentuali". Per quanto riguarda nello specifico "il Pd, la lista perde nell'arco di cinque anni quasi 6.700 voti (-0,4 punti percentuali); un dato, però, che deve essere analizzato anche tenendo in considerazione le due liste “del presidente” (Crocetta nel 2012 e Micari nel 2017). Aggregando queste liste personali a quelle del Pd, le perdite per il principale partito di centro-sinistra aumentano sensibilmente (-83 mila voti, cioè 4 punti percentuali), segnalando anche la minore attrattività elettorale di Micari". Spostando l'analisi "sulle componenti a sinistra del Pd. La candidatura di Claudio Fava ha ottenuto oltre 5.000 voti in più rispetto al 2012, ma in termini percentuali è rimasta sostanzialmente bloccata al 6,1%". Dunque, analizzando l'esito complessivo delle elezioni siciliane, l'immagine che emerge è quella di un tripolarismo imperfetto, con l'esistenza di un terzo polo – quello di centrosinistra – non competitivo a causa delle persistenti divisioni al suo interno". Infine, il voto disgiunto mai così alto: "La quota di voti assegnati unicamente al candidato Presidente in questa tornata elettorale ha superato il 7% dei voti, mentre nel 2012 si era fermata al suo livello più basso (4,2%)".