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Ingroia su Grasso: "Non è di sinistra perché su Andreotti e la trattativa Stato-mafia è stato un magistrato cauto"

Giovanni Ruggiero
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Tra magistrati prestati alla politica non scorre buon sangue, o almeno non tra l'ex pm Antonio Ingroia e il presidente del Senato, Pietro Grasso, incoronato pochi giorni fa candidato premier di Liberi e uguali, la nuova lista della sinistra italiana. Il nuovo ruolo dell'ex magistrato antimafia rischia di cannibalizzare i già sparuti elettori che pensavano di votare Ingroia, tornato alla politica con Giulietto Chiesa a sostegno della Lista del popolo. Sarà per questo che a radio Cusano Campus l'ex magistrato ha subito provato a screditare il collega-avversario, naturalmente a modo suo: "Pietro Grasso non è di sinistra - ha detto Ingroia - non lo è stato nelle sue contiguità con la politica. Anche quando Castelli fu nominato procuratore di Palermo, Grasso era il candidato dell'allora ministro della giustizia Martelli, quindi non aveva una posizione di sinistra sinistra. Poi è stato sostenuto dal governo Berlusconi contro Castelli. Non volle sottoscrivere l'appello della procura di Palermo contro l'assoluzione di Andreotti in primo grado. È stato molto cauto e prudente su trattativa Stato-Mafia e l'inchiesta Dell'Utri, legittimamente, ma possiamo dire che è stato un magistrato cauto". Uno spaccato di psicologia manettara e complottista da incorniciare.

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