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Crac Etruria, i dubbi sul pm: spunta il verbale segreto, cosa ha "dimenticato" su papà Renzi

Giovanni Ruggiero
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Traballa di ora in ora la posizione del procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, dopo la discussa audizione di giovedì scorso davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Ai dubbi del presidente Pierferdinando Casini sulle sue dichiarazioni, il magistrato ha risposto: "Non ho nascosto nulla rispetto alla posizione dell'ex vicepresidente Pier Luigi Boschi". Ma proprio sugli aspetti che riguardano il padre della sottosegretaria, nel verbale anticipato dal Corriere della sera emerge una verità ben diversa. Rossi sarebbe stato incalzato dal grillino Carlo Sibilia, eppure il magistrato non ha mai detto chiaramente che Boschi e gli altri soci fossero indagati, oltre che delle segnalazioni della Consob, determinanti perché la magistratura sapesse quel che stava avvenendo nella banca aretina, compresa la difesa di Boschi che nega ogni responsabilità, scaricandole sui manager dell'istituto. Le domande di Sibilia si concentrano sulla denuncia della Consob sul falso prospetto relativo alle emissioni obbligazionarie del 2013. Rossi chiede di passare all'audizione segreta e spiega che Boschi è entrato in banca Etruria come "amministratore senza deleghe" e che la redazione del prospetto viene delegata al direttore generale, quindi a un manager: "Non viene approvato dal Cda - dove siedeva Pier Luigi Boschi - Questo è un dato accertati". Se qualcuno del Cda abbia potuto vedere il prospetto informativo incriminato, Rossi non può escluderlo.

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