Vittorio Feltri: caro Salvini, ti spiego perchè ha ragione Berlusconi
Caro Becchi e caro Palma, vi leggo con interesse e mi impegno a comprendere le vostre argomentazioni, ma vi giuro non ci riesco. La legge elettorale in vigore non è mai stata sperimentata, essendo nuova, pertanto è difficile valutarne in anticipo gli effetti che produrrà. Non escludo abbiate ragione voi nel prevedere che un partito ottenga la maggioranza e, quindi, la opportunità di formare un governo pur con consensi limitati a circa il 40 per cento. Però mi sembra altamente improbabile che ciò accada. L' esperienza insegna che per vincere le elezioni e impadronirsi dell' esecutivo in modo stabile servono i voti e non le ipotesi e i calcoli complicati degli esperti, che sbagliano spesso: sono troppo intelligenti per interpretare la realtà. Dopo di che, cari amici, se ci avrete azzeccato, ve ne darò atto. Ma consentitemi di dubitare, come dubitano tanti politici, compreso Berlusconi che ha già indicato Gentiloni quale prossimo, sia pur provvisorio, presidente del Consiglio. Questo premier anemico piace in quanto non fa niente: si barcamena, è educato, ha la faccia da boy scout e dà l' impressione di non rompere le scatole a nessuno. Lo vogliono a Palazzo Chigi perché è l' opposto di Matteo Renzi, non urla, bisbiglia, sussurra, non disturba e tira a campare, che è sempre meglio che tirare le cuoia. Non sbaglia Silvio. Sa che non esiste forza in grado di prevalere e che per guidare il Paese ci vorrebbe una coalizione. Quale? Non ce ne è una che stia in piedi. Solo 5 stelle e Pd, se andassero d' accordo (e non è così) avrebbero i numeri per imporsi. Ma non credo siano compatibili. Vedremo. Infine, registro le beghe interminabili tra il Cavaliere e Salvini. Si beccano in continuazione. Ora anche sulla eliminazione delle agevolazioni ai detenuti che tengono buona condotta. Matteo è contrario agli sconti di pena, il suo interlocutore invece intende mantenerli. Ciascuno dei due ha i propri motivi per insistere sulle rispettive posizioni. In questo caso sono dalla parte di Silvio poiché le carceri, abolito il sistema premiale, esploderebbero per le proteste, come avvenne in passato. D' altronde un Paese che punta sulle prigioni per punire i criminali e poi non dispone di stabilimenti di pena per contenerli tutti civilmente, non si deve permettere il lusso di giocare con l' inasprimento delle condanne, che servono solo a incancrenire la delinquenza dietro le sbarre e anche fuori. di Vittorio Feltri