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Giuliano Amato premier? Dopo le indiscrezioni di Franco Bechis, il sondaggio che lo conferma

Andrea Tempestini
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Il voto incombe, con assoluta probabilità a marzo. Ma con altrettanta possibilità, almeno sondaggi alla mano, dopo le elezioni sarà dura - anzi, durissima - formare un governo. Insomma, le possibilità sul piatto sono o una riedizione delle larghe intese (sempre più improbabile considerata la crisi vorticosa del Pd di Matteo Renzi), un'alleanza tra il M5s e chi fosse disposto ad allearsi coi grillini, una vittoria del centrodestra (ma non sarà affatto semplice) oppure, per ultima, una sorta di governo del presidente (di fatto, una grande coalizione). Leggi anche: Aiuto, la Boldrini: chiamatela pure presidenta E se dopo le elezioni politiche l'unica pista percorribile fosse quella di una grande coalizione, chi andrebbe a Palazzo Chigi? Qualche settimana fa, Franco Bechis, in un dettagliato retroscena che potete leggere cliccando qui, avvertì l'Italia: tra i nomi papabili c'è anche quello di Giuliano Amato, il famigerato "dottor Sottile" che l'Italia ricorda per l'amarissima irruzione avvenuta nottetempo nel nostro conto corrente, parzialmente prosciugato da una patrimoniale estorta nel nome dell'Europa. E una sinistra conferma alla possibilità che Amato sia il prossimo premier, in controluce, arriva anche da un sondaggio di Antonio Noto di Ipr Marketing, pubblicato su Il Giorno. La domanda posta al campione era semplice: quale il migliore premier per un governo delle larghe intese? A riscuotere il maggior gradimento è Paolo Gentiloni, con il 42% dei consensi (il 70% dei votanti Pd, il 35% dei votanti Forza Italia). Il nome del premier, è cosa nota, viene fatto da più parti e la possibilità di ritrovarlo a Palazzo Chigi non è poi così lontana. Dunque, in seconda piazza, ecco Marco Minniti, il quale raccoglie il 37% dei consensi (il 60% tra i piddini, il 41% tra gli azzurri). Ma a sbalordire è la terza piazza, occupata, appunto, da Giuliano Amato, che riesce a catalizzare il 29% dei consensi. E, ancor più stupefacente, il fatto che questi consensi si spartiscano al 40% tra gli elettori del Pd e al 43% tra quelli di Forza Italia, che dunque preferirebbero il Dottor Sottile anche rispetto a quanto lo invochino da sinistra. A seguire, nella classifica, Antonio Tajani al 20%, Mario Draghi al 15%, Carlo Calenda al 13% e Franco Frattini (tornato prepotentemente d'attualità negli ultimi giorni) al 10 per cento.

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