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Giorgio Napolitano, il golpe 2011 non è finito: "Ecco cosa succederà dopo il 4 marzo"

Giulio Bucchi
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"Il governo del presidente è soltanto una fantasticheria". "I candidati premier? Una totale mistificazione". Intervistato dal Corriere della Sera, Giorgio Napolitano, legge le carte e prevede cosa succederà dal 5 marzo. E la sensazione è quella di un inquietante déjà-vu, con il Quirinale a dirigere il gioco come nel 2013, nel 2014 e, ancor prima e in maniera più che sospetta, nel 2011.  Leggi anche: Dopo aver fatto fuori Renzi... Il governissimo di D'Alema Per il presidente emerito la certezza da cui partire è che "questa legge elettorale cambierà ancora". "Gli scenari che leggo sul dopo voto sono spesso pure fantasticherie, formule senza fondamento costituzionale. Ho - aggiunge - esperienza in materia, visto che mi è stato attribuito il merito o il demerito di aver fatto nascere un qualche governo del presidente, magari tecnico; e posso dire - e qui la versione di Napolitano sfiora la fantascienza - che una simile fattispecie non esiste. Il presidente non può inventarsi un governo perché dominus è il Parlamento; tutti i governi sono espressione della nostra democrazia parlamentare". Leggi anche: "Vi spiego perché Napolitano è l'uomo più pericoloso d'Italia" Se non si riesce a formare un governo, è possibile tornare subito alle urne? "È un'ipotesi estrema che non ha senso ora prospettare. Tanto meno per esercitare una pressione indebita sul capo dello Stato", sottolinea Napolitano, secondo cui non ha senso nemmeno parlare di candidati premier: "Peggio, è una totale mistificazione". Quanto alla legge elettorale, "penso che anche chi ha votato questa legge, con le gravi forzature che ricordiamo, sapesse che si trattava di una soluzione che non avrebbe retto a lungo - dice - . Ritengo che sia perciò nell'ordine delle previsioni oggettive tornarci su nella prossima legislatura".  Leggi anche: Il presidente Mattarella e il piano B dopo le elezioni La campagna elettorale, infine, per Napolitano è caratterizzata da "una enorme cortina fumogena. I programmi che i partiti hanno delineato sono in larga misura indeterminati e inattendibili, e comunque non sono veri e propri programmi elettorali che per definizione dovrebbero avere un respiro di medio termine, cioè l'arco di una legislatura" e "non vedo nessuna presa di distanza da questa corsa demagogica che coinvolge un po' tutti". Secondo Napolitano, l'unico programma plausibile e in linea con i trattati europei è quello di Emma Bonino e +Europa. Alla fine si torna sempre qui: in Italia comandano Re Giorgio e Bruxelles.

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