Matteo Renzi e le liste Pd, l'escluso Latorre lo sputtana: "Vi dico io come ha fatto a scegliere i candidati"

È uno degli esclusi eccellenti dalle liste del Pd. Ex dalemiano di ferro, oggi uomo di fiducia del ministro degli Interni Marco Minniti in Parlamento, Nicola Latorre va dritto al sodo accusando la gestione delle candidature da parte di Matteo Renzi: "Sono amareggiato, sarei ipocrita a negarlo. E lo sono soprattutto per le modalità - spiega al Corriere della Sera -. Avevo parlato un mese fa con i due segretari particolari di Renzi, Lotti e Guerini, e non mi avevano segnalato alcuna contrarietà ma tanti apprezzamenti". La sua esclusione sarebbe, insomma, "inaspettata e non spiegata". Leggi anche: Renzi, l'umiliazione alle tre di notte via sms Con Renzi, in 5 anni di legislatura, "non ci ho mai parlato pur avendolo lealmente sostenuto. Solo uno scambio di sms qualche giorno e gli ho sollecitato una riflessione approfondita sulla Puglia. Ero convinto che non ci fossero problemi. E invece né un avviso, né una spiegazione, ma mi rendo conto che ognuno ha il suo stile". Secondo Latorre il problema è a monte: "Appare evidente che la logica della spartizione sia prevalsa. È stato seguito quasi esclusivamente il criterio delle fedeltà, piuttosto che quello della competenza e della sensibilità dei candidati sui principali problemi del Paese", a cominciare dal tema delle forze armate e della sicurezza. "Escludere personalità esperte e capaci come Manciulli o Amendola (anche loro vicini a Minniti, ndr) è un errore grave anche perché le altre forze politiche hanno dimostrato estraneità e posizioni sbagliate e pericolose. Tutti avevano dichiarato di volersi sottrarre al partito dell' uomo solo al comando e invece è scattato il bisogno di irregimentare le rappresentanze parlamentari". Ma Latorre contesta anche le minoranze, quella di Andrea Orlando in testa: "Al di là della sceneggiata, c'è stata sostanziale intesa. Se ci sono le battaglie politiche vere si vota e si propongono alternative. E invece il problema era quanti sono i miei e quanti sono i tuoi e alla fine si sono messi d'accordo. Credo fosse concordata anche la modalità".