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Silvio Berlusconi, lo strappo definitivo con Sergio Pirozzi: il sindaco di Amatrice corre da solo

Giovanni Ruggiero
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Dopo mesi di polemiche e accuse incrociate, la trattativa per ricucire lo strappo nel centrodestra del Lazio è praticamente finita contro un muro. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e tutti i principali partiti della coalizione guidata da Stefano Parisi per le Regionali sembrano destinati a viaggiare su strade parallele, soprattutto dopo l'ultimo disastroso tentativo di ieri, prima che Pirozzi depositasse in tribunale la lista dei candidati consiglieri per la circoscrizione di Roma e provincia. Leggi anche: Pirozzi-Meloni, volano stracci: "Lei è peggio di Stalin" L'ultimo tentativo disperato, come riporta il Tempo, è cominciato ieri pomeriggio fino alle 19.30, quando Pirozzi e Parisi si sono ritrovati chiusi in una stanza faccia a faccia. Parisi hga provato fino all'ultimo a tirare con sè la lista di Pirozzi e convincerlo a fare il suo vice, in caso di vittoria. Niente da fare, il sindaco di Amatrice non ha concesso niente, anzi ha ribaltato le richieste a Parisi: "Parisi ha offerto a Sergio tutto - ha detto un candidato della lista Pirozzi al Tempo - Ma poi Sergio gli ha sbattuto in faccia i sondaggi, quelli veri, e gli ha detto che non quei numeri dovrebbe essere Parisi a fare il ticket con lui e non viceversa. A quel punto s'è alzato e se n'è andato". Nei minuti successivi i tentativi per salvare il salvabile sono stati fatti praticamente tutti. A Pirozzi sarebbe stato prospettato anche un incontro chiarificatore con Silvio Berlusconi, ma con l'idea del sindaco di Amatrice di voler fare a tutti i costi il candidato governatore. Idea che non lo avrebbe portato da nessuna parte col Cav, tanto da far desistere lo stesso "Scarpone" dall'accettare il faccia a faccia.

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