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Matteo Salvini, Carlo Calenda lo insulta: "Quasi fuori dall'arco costituzionale. Non ha mai lavorato"

Andrea Tempestini
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A Matteo Salvini, in questi giorni, hanno detto di tutto. Insulti, come chi lo ha bollato come sciacallo. Poi c'è Roberto Saviano, per il quale è il mandante morale per i fatti di Macerata. Dunque l'immancabile Laura Boldrini, che gli intima di chiedere scusa per la sparatoria. E ora al coro si unisce anche Carlo Calenda, il ministro dello Sviluppo Pd, che raggiunge nuove vette. Accuse mai sentite prime. Leggi anche: Salvini a Libero: "Chi è complice dell'invasione" Lo fa in un'intervista al Corriere della Sera, dove afferma: "Con Salvini (la Lega, ndr) ha subito un'involuzione. In passato la Lega non si limitava a incitare all'irresponsabilità di ogni tipo, fino a giocare sul crinale del razzismo". Parole pesantissime, ingiustificabili. E ancora: "Ora il partito si è trasformato nelle mani di questo ragazzo che dimostra quotidianamente di non avere alcuna competenza o visione se non quella di soffiare sul fuoco delle paure". La pazzesca intemerata continua: "Con Salvini siamo all'incitamento all'odio". "Questo è un ragazzo che non ha mai lavorato fuori dalla politica e va dagli operai di un'azienda in crisi, l'Ideal Standard, per farsi dei selfie". Da Calenda piove odio puro. Infine, l'ultima bomba: "Salvini manca di etica, senso delle istituzioni e sta spingendo la Lega ai limiti di quello che una volta si chiamava l'arco costituzionale". Insomma, per Calenda, il leader della Lega è quasi incostituzionale. Quasi fuori legge. Come detto, vette che neppure la Boldrini aveva mai sfiorato in precedenza.

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