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M5s, bonifici emessi e revocati: così i grillini aggirano le regole

Eliana Giusto
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Funzionava così: i parlamentari del Movimento 5 stelle, come hanno svelato Le Iene, pubblicavano sul sito del partito tirendiconto.it la ricevuta del bonifico con l'importo dello stipendio tagliato per dimostrare di aver eseguito il versamento. In realtà, entro le 24 ore successive al bonifico, annullavano la transazione. Risultato: c'è un milione e 400mila euro di buco nelle casse del Movimento. Leggi anche: Luigi Di Maio e M5s spazzati via a tre settimane dal voto: rimborsopoli, quanti soldi mancano Alla cifra di 226mila euro di ammanco che ha fatto scattare l'allarme per le mancate restituzioni, riporta il Messaggero, va infatti aggiunta la cifra versata al fondo dagli eurodeputati del M5s che non rendicontano, pari a 606mila euro. A questa si somma il totale dei rimborsi arrivati dalle Regioni: oltre 500mila euro. I responsabili del buco sono dieci parlamentari grillini: Andrea Cecconi, Carlo Martelli e Maurizio Buccarella sono già stati smascherati. E hanno ammesso le proprie responsabilità che loro definiscono "ritardo" o "leggerezza". Ci sono poi le strane restituzioni fotocopia di Vito Crimi, Danilo Toninelli e Carlo Sibilia. Stesso importo per mesi, e con stipendi, diversi. Oggi martedì 13 febbraio a Roma ci sarà la processione di grillini che dovranno presentare a Luigi Di Maio tutti  i bonifici controfirmati dal direttore di filiale.

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