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"Silvio Berlusconi ha già vinto": Repubblica fa terrorismo tra i suoi lettori

Matteo Legnani
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Compagni, alle armi. E' questo l'appello che Repubblica lancia oggi agli elettori del Pd a due settimane dalle elezioni del 4 marzo. Lo fa diffondendo i dati di un sondaggio al quale nemmeno lo stesso Silvio Berlusconi crederebbe. O meglio, una simulazione elaborata da Salvatore Vassallo, ordinario di Scienza della Politica all'università di Bologna, in base alle ultime stime sulle intenzioni di voto. Dice, quella simulazione, che il centrodestra potrebbe avere la vittoria già in tasca: se alle elezioni del 4 marzo vincerà in tutti i collegi uninominali dove è in vantaggio oggi anche solo di un punto, avrebbe la maggioranza al Senato con 162 seggi e la sfiorerebbe alla Camera, dove raccoglierebbe 312 seggi, a soli 4 dalla maggioranza assoluta. Ma a quel punto, sottolinea il quotidiano diretto da Mario Calabresi, non sarebbe certo difficile trovare un piccolo drappello di "responsabili" coi quali scavallare, magari anche ampiamente, quota 316. In particolare, 138 seggi alla Camera li prenderebbe Forza Italia, con la Lega a quota 112 e Fratelli d'Italia a 42. I sondaggi realizzati fino qui mostrano in realtà un'altra immagine, con centrodestra sì avanti, ma comunque lontano dall'avere i numeri per governare. Non dubitando delle "simulazione elaborata da Vassallo in base alle ultime stime sulle intenzioni di voto", viene da chiedersi perchè Repubblica scelga di dare ascolto alla più ottimistica tra le ottimistiche previsioni di voto per il centrodestra. E l'unica risposta possibile è che si voglia creare il panico tra gli indecisi che votano Pd, spingendoli ad abbandonare i freni e a votare per non far vincere il Cavaliere e i suoi alleati. Leggi anche: Renzi, la reazione scomposta contro Repubblica: gli parte un sms... Strategia opposta, ma in chiave se vogliamo più positiva, sta peraltro usando negli ultimi tempi lo stesso Silvio Berlusconi, che va ripetendo che non vi sarà alcun pareggio e che il centrodestra avrà i numeri per ricevere l'incarico di formare un governo. Nel caso del Cav, l'obiettivo è galvanizzare gli elettori di centrodestra magari poco fiduciosi delle possibilità dello schieramento di farcela, e che per questo potrebbero rinunciare a recarsi alle urne. Nel caso di Repubblica, evocare ancora una volta lo spettro di Berlusconi e spingere gli elettori d'area a votare contro di lui piuttosto che per un Pd, quello di Renzi, che il giornale di Calabresi ha negli ultimi tempi bistrattato ogni volta che poteva.

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