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Luigi Bisignani, il terribile sospetto sul 4 marzo: "Così le schede elettorali possono favorire Luigi Di Maio e M5s"

Andrea Tempestini
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In vista del 4 marzo, Luigi Bisignani ha un grosso dubbio che riguarda la scheda elettorale. E questo dubbio lo esprime in un intervento su Il Tempo, dove premette: "È allarme al Viminale". Questo perché "le schede elettorali per la consultazione del 4 marzo sono di difficile comprensione". Il pericolo, infatti, è che le persone effettuino un voto disgiunto - scelgano un nome e un partito differente - annullando così la loro preferenza. Problema che riguarda soprattutto le coalizioni di centrodestra e sinistra "dove compaiono più simboli di partiti e una serie di nomi di candidati". Leggi anche: "Perché Di Maio è il più grande traditore": la bomba di Bisignani Il problema, sottolinea l'uomo che sussurrava ai potenti, è stato posto al ministro Minniti "e stupisce che la Presidenza del Consiglio non sia ancora intervenuta". Già, perché il rischio è che una scheda elettorale così poco chiara finisca col favorire Luigi Di Maio e il M5s: la maggior parte dei voti disgiunti, e dunque da annullare, per certo non riguarderebbe i grillini. Così, tra gli esperti del ministero dell'Interno, prosegue Bisignani "l'ipotesi sulla quale stanno lavorando per evitare una valanga di schede nulle, è una informativa da mandare a tutti i presidenti delle sezioni che così potranno seguire la stessa linea interpretativa sul posizionamento corretto delle croci tra simboli e candidati". Lo scenario tratteggiato da Bisignani è piuttosto catastrofico, perché i grillini - oltre che di questo ipotetico vantaggio - potrebbero godere di "una percentuale bassa di votanti, sotto il 60 per cento", che secondo tutti gli istituti demoscopici finirebbe col favorire Di Maio e pentastellati.

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