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Marco Travaglio, la bomba contro Roberto Maroni: "Ministro nel governo di larghe intese"

Il segretario federale della Lega Nord

Andrea Tempestini
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Non si dà pace, Marco Travaglio, l'ultrà grillino che vede fantasmi ovunque. Impedimenti di ogni tipo per sbarrare la strada a Luigi Di Maio nella sua corsa impossibile verso Palazzo Chigi. Non si dà pace e ne scrive nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano, in cui afferma: "Lo sanno tutti, perché chi comanda nell'ombra ha già deciso così, ma nessuno lo dice: la sera del 4 marzo i maggiori partiti che hanno sgovernato l'Italia negli ultimi 24 anni, cioè FI, Pd e i centrini loro alleati rinnegheranno le solenni promesse 'larghe intese mai' e daranno vita (si fa per dire) a un governo di larghe intese guidato da Paolo Gentiloni". Leggi anche: Travaglio, travaso di bile: valanga di insulti a Berlusconi Ne è già certo, Travaglio, che però si spinge più in là. Dopo aver premesso che questo governo "verosimilmente, non avrà la maggioranza né alla Camera né al Senato", afferma: "Quindi si provvederà a ingaggiare l'ala maroniana della Lega (in cambio di un ministero a Maroni, che ha appositamente rinunciato al bis di governatore in Lombardia) e ad acquistare i 5 o 6 eletti nei 5Stelle espulsi per storie di massoneria o di mancate donazioni dai propri stipendi". Insomma, tutto chiaro, per Travaglio. Compreso il fatto che, a suo giudizio, parte della Lega - e Roberto Maroni in testa - tradiranno le intenzioni di Matteo Salvini, contrario ad ogni tipo di inciucio. Una ricostruzione che lascia molti dubbi.

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