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Silvio Berlusconi, il retroscena sull'ultima mossa letale: perché Di Maio ha paura della sua trappola

Giovanni Ruggiero
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L'idea di un "tavolo tra tutti i leader dei partiti" per Luigi Di Maio puzzava di trappola a distanza di chilometri. Sulla carta la proposta di Silvio Berlusconi aveva tutte le buone intenzioni possibili, a cominciare dal risolvere l'empasse sulle nomine dei presidenti di Camera e Senato. In realtà, dietro la regia di Gianni Letta e Niccolò Ghedini, la speranza era di far scoprire le carte all'unico vero destinatario della proposta del tavolo, cioè proprio il candidato premier dei grillini. Il sospetto è venuto anche a Di Maio che, secondo un retroscena del Corriere della sera, avrebbe risposto agli emissari del Cav: "È una trappola, noi non abbiamo nemme intenzione di parargli". La trappola in realtà è già scattata, smascherando la vera posizione del grillino il Cav può prendere in mano il pallino del gioco e dettare l'agenda delle prossime ore. Leggi anche: Friedman smaschera Di Maio e Berlusconi: "Perché il loro è solo un siparietto" Così al vertice di centrodestra, Berlusconi è andato avanti e ha rilanciato: "Ma è proprio indispensabile dare la Camera a questo Di Maio?". Dietro la provocazione del Cav si nasconderebbe la sua vera aspirazione: far saltare la trattativa sulle cariche istituzionali con i grillini e spingere per un accordo con il Pd, considerando che sin dal giorno dopo il voto i rapporti con i renziani non si sarebbero mai interrotti.

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