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Centrodestra, il vertice tra Berlusconi, Salvini e Meloni: "Casellati al Senato". E Di Maio rilancia. Fico alla Camera

Giulio Bucchi
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In poche ore, a metà della mattinata di sabato, si consuma il trionfo di Matteo Salvini: dal vertice di Palazzo Grazioli esce un centrodestra ancora vivo, con l'intesa sul nome di Elisabetta Casellati per il Senato e la richiesta al Movimento 5 Stelle di cambiare il proprio candidato per la Camera, non più Riccardo Fraccaro ma un "profilo simile" a quello della Casellati. E Luigi Di Maio risponde a stretto giro, proponendo Roberto Fico per la presidenza di Montecitorio. Poco prima delle 13, le votazioni che sanciscono il patto di ferro tra il leghista e i grillini. Vince dunque la mediazione dopo la bagarre di venerdì pomeriggio sul nome di Anna Maria Bernini. Candidatura interna ma rifiutata da Forza Italia: l'accelerazione di Salvini ha fatto infuriare il Cavaliere, ma la volontà stamattina era quella di trovare una intesa interna, per non spingere la Lega tra le braccia del M5s. Bruciato dunque Paolo Romani, su cui Berlusconi nella serata di venerdì continuava a puntare. Probabilmente, un abile bluff di Salvini che non aveva alcuna intenzione di rompere con il centrodestra né tantomeno perdere le regioni del Nord, come minacciato dai forzisti. Una partita a poker in cui ha vinto quello con i nervi più distesi.

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