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Giorgia Meloni, la telefonata da alta tensione dai puristi del M5s: "Non starete facendo sul serio, vero?"

Andrea Tempestini
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La strada che potrebbe condurre a un governo Lega-M5s è impervia, difficilissima da percorrere. Tutto come previsto, insomma. Gli iniziali avvicinamenti tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, infatti, ora sono stati smorzati dagli avvenimenti. In primis la polemica tra i due leader sul futuro premier, con il grillino che vede soltanto se stesso a Palazzo Chigi, mentre il leghista si è detto disponibile al passo indietro (che però dovrebbe effettuare anche Di Maio). Poi, ci sono i malumori delle rispettive basi. Tra i grillini, ovviamente, sono in ebollizione i "puristi", quelli che non vogliono alleanze con nessuno, così come è in ebollizione chi nella base sta più a sinistra e rifiuta con sdegno l'idea di viaggiare a braccetto col Carroccio. Ma anche nella Lega si vive una situazione simile: la fronda nordista del partito, infatti, non accetterebbe mai un'intesa con i grillini del reddito di cittadinanza, con il partito che ha fatto incetta di voti proprio al meridione. Leggi anche: Le indiscrezioni: Giorgia Meloni pronta alla mossa estrema E secondo quanto riferisce Francesco Verderami in un retroscena sul Corriere della Sera, in tutta questa vicenda sarebbe entrata anche Giorgia Meloni. Non tanto perché dalla leader di Fratelli d'Italia sono arrivati piccoli segnali, indicazioni che hanno fatto pensare che anche lei, dopo l'iniziale e categorico 'niet', stesse prendendo in considerazione l'ipotesi di un governo anti-sistema. Quanto piuttosto perché, svela il Corsera, la Meloni avrebbe ricevuto la telefonata di esponenti di spicco del M5s contrarissimi all'intesa, che le avrebbero chiesto terrorizzati: "Non starete facendo sul serio, vero?". Ignota la risposta della leader di Fratelli d'Italia. Di sicuro, nelle ultime ore, l'ipotesi di un governo Lega-M5s pare essersi raffreddata. Ancor più improbabile, inoltre, l'ipotesi che a tale esecutivo possa partecipare la Meloni. Di sicuro, tutti i segnali indicano che quelli che più di tutti temono l'accordo sono proprio loro, i grillini, i pentastellati la cui "purezza" è già stata compromessa dall'elezione dei presidenti di Camera e Senato e che temono la definitiva compromissione del loro Movimento nel caso si plasmasse un esecutivo con parte di quel centrodestra che hanno sempre combattuto.

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